Letteratura |
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Gli autori
catanesi contemporanei |
In
queste pagine abbiamo il piacere di incontrare gli autori catanesi
contemporanei e di conoscere le loro opere.
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RIVOLUZIONE SILENTE
di Antonio De Lieto Vollaro
Edizioni Stravagario
Cari
amici, dopo attente riflessioni, e studi accurati della storia che
abbiamo avuto la fortuna e sfortuna di vivere, ho sentito il
dovere e l'obbligo di dire la mia, sul sistema criminale che ci
circonda, ormai difficilmente, ma non impossibile a smantellarlo.
Nel commemorare la morte di tanti eroi, vittime di mafia, nello
svolgimento del loro dovere, da magistrati, giornalisti,
poliziotti, che pur consapevoli del rischio che correvano, non
solo non si sono mai imboscati, ma si sono esposti sempre più per
offrire ameno a noi, comune popolo italiano, una stabilità sociale
e di sicurezza, vana sfida per gli eventi che correvano in
quell’epoca. In questo libro, ho pensato quale miglior idea,
d'inventarmi un terzo pool antimafia, e farlo vivere, sulle
vittorie ottenute dopo la strage di Capaci, ove perì Falcone e due
mesi dopo, in via d’Amelio, Borsellino. Un terzo pool che raccolse
e portò avanti, in modo determinato, il loro lavoro, bensì con
metodi più accurati, per preservare prove e testimoni, da poter
incriminare mafiosi e politici collusi del nostro parlamento e
pure anche in altre nazioni, riconsegnando l'Italia al popolo
sovrano il potere decisionale su chi deve rappresentarlo. Il tutto
condito con tratti ironici, sarcasmo, tratti rosa, suspense, colpi
di scena, dietro l'altro, ricostruendo in parte indagini e
risoluzioni di vecchi omicidi quali quelli del presidente dell’
Eni Mattei, e conseguente misteriosa scomparsa del giornalista
Mauro Di Mauro che indagò su quell’omicidio, insabbiato
velocemente, inoltre sullo IOR della chiesa vaticana, che non
essendo soggetta, precedentemente, a controlli antiriciclaggio,
molti mafiosi ne hanno approfittarono, con false beneficenze per
esportare capitali all'estero ed in ultimo la sporca storia di
Roma capitale e i 4 nuovi re mafiosi di Roma. Il resto lo lascio a
voi nel godervi una buona lettura e divertimento.
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DAI
RICORDI GIOVANILI AD UN PREMIO LETTERARIO
di
Carmelo La Carrubba
Erano
i favolosi Anni Cinquanta quando non ancora ventenne venni a
Catania e mi innamorai di questa città anche se, venendo da Comiso
paese della pietra bianca, mi dovetti adattare al nero-lavico, di
stile vedovile, che ne lastricava le strade.
Al paese – quando faceva buio – e anche
prima – si chiudeva la vita sociale e quasi sempre dopo cena si
leggeva tanto fino a quando il sonno non ti metteva a letto. Un
mortorio spesso spezzato dall’unica sala cinematografica esistente
in paese o da lunghe e interminabili passeggiate in cui si
discuteva di tutto sempre osteggiate da mia madre che in maniera
intransigente mi voleva a casa all’ora fissata.
Catania fu una vera rivelazione per la
vivacità dei cittadini, la loro parlata irridente, il modo
levantino di affrontare estranei ed eventi e soprattutto l’amore
per la vita notturna quando i bar erano aperti (a piazza Stesicoro
e vicino alla statua di Garibaldi) di notte dove si vendevano le
sigarette e quando ancora (come al bar dei Quattro Canti) si
faceva la panna per la granita in maniera artigianale e il colore
dominante non era il bianco ma il giallo. E poi si poteva mangiare
qualcosa di appetitoso in qualsiasi momento della giornata ma in
maniera particolare la sera con pochi soldi a due passi da via
Etnea. C’è solo da aggiungere che io di soldi allora non ne tenevo
né in tasca né altrove.
Una
riflessione fra l’oggi e le abitudini culinarie del passato mi fa
dire che Catania ha rinunciato al cibo di strada, a quello offerto
dalle “putie”, ha cancellato una tradizione della cucina locale
variandola o sostituendola in maniera definitiva. Così come la
movida di oggi non è figlia di quella di ieri: è un modo strano e
diverso di interpretare questa frenesia notturna del catanese
tant’è che si alimenta di altro cibo e di altre abitudini per
passare allegramente buona parte delle ore notturne anche nelle
relazioni con gli altri.
Non mi ricordo più come conobbi Ugo
Saitta, laureato in legge, figlio di onorevole, brontese, regista
(era stato assistente di Alessandro Blasetti) a Catania aveva
girato “Malia”, operatore cinematografico, produttore di film e
cortometraggi che curava, all’epoca, i servizi fotografici per la
Settimana INCOM per la Sicilia e per me fu una fortuna perché non
avendo i soldi per pagarmi il biglietto del tram mi trovai a
girare per Catania e paesi etnei in macchina.
La sede dell’attività di Ugo Saitta era
in via S. Maria del Rosario, di fronte all’Università, quando
allora, nella stessa via c’era la sede dei Quotidiani del tempo:
La Sicilia, L’Isola. Etcc.
Egli curava, inoltre, materiale
fotografico che documentava luoghi dove potevano essere girati
esterni di film. Quasi sempre la richiesta proveniva dal regista
che doveva girare il film a Catania.
Fu così che conobbi il regista Luigi
Zampa che mi convocò all’Hotel Central Corona perché voleva farmi
un provino ma avendo io altri obiettivi feci cadere l’invito e
così finì prima di nascere la mia carriera di attore
cinematografico. Non compresi che ero entrato nell’era
dell’apparire e così, io, rimasi in incognito. Nessun pentimento.
Non ricordo veramente come avvenne
l’incontro col Saitta ma ricordo che facevo di tutto: dal portare
lArriflex a fare la comparsa per movimentare qualche scena,
aiutare l’operatore nelle riprese dai tetti di via di Sangiuliano
e di via Etnea per riprendere – allora in bianco e nero – la
processione della festa di Sant’Agata. Ne venne fuori uno
spettacolo suggestivo e indimenticabile.
Durante le gite di lavoro sull’Etna
avevo modo di conoscere i paesi da Zafferana Etnea dove
villeggiava Vitaliano Brancati a Milo dove andava Enzo Marrano
onorevole PCI. Linguaglossa famosa per la salsiccia al ceppo, S.
Venerina per il mercato dei funghi porcini e non solo e poi Tre
Castagni, Pedara, Tardaria, S. Giovanni la Punta, S. Agata li
Battiati che all’ingresso de paese aveva un forno a legna e
sfornava pane e fragranza. Fornazzo, Bronte patria del pistacchio
con i suoi dolci locali tipici. Da Zafferana a Milo c’è un tratto
di strada che li unisce inserito nei boschi che vengono presi
d’assalto d’estate per la loro freschezza. Se Zafferana eccelle
nella produzione del miele Milo era impareggiabile nella
produzione del vino ma anche di frutta e di fragole competendo con
Maletto. Non dimentichiamoci Nicolosi, la porta dell’Etna, in
quanto da Catania è la via diretta per raggiungere anche il punto
sommatale del vulcano e lo è stata da sempre come registrarono gli
scrittori viaggiatori Dell’Ottocento sia francesi che tedeschi e
di cui Goethe nel suo “Viaggio in Italia” descrisse l’eruzione a
cui assistette posto sui Monti Rossi. Anche questo paese credo si
stia attrezzando per la creazione di un premio come fa prevedere
la presentazione di libri affidata all’incisivo acume critico del
professore Antonio Di Grado. Con Buona pace di quanti ci vedono
oltre che poveri ignoranti.
Zafferana ha una tradizione culturale
sia con L’Emmaus ma soprattutto per i tanti intellettuali che
villeggiavano da quelle parti e per una intraprendente e colta
classe di giovani intellettuali locali che nell’amministrare i
loro comuni individuarono nella cultura un “mezzo” per la loro
visibilità e, attraverso di essa, un solido espediente per fare
turismo.
Questa intuizione funzionò così bene
che pervenne al Premio Zafferana per la letteratura
e ebbe fra i suoi artefici scrittori come P.P.Pasolini e
Alberto Moravia. Tuttora gode di buona fama per la
collaborazione e il sostegno di giornalisti e scrittori locali.
Su altre basi ma con analoghi obiettivi
nasce a Milo nasce una prestigiosa proposta culturale. Sono ormai
dieci anni che il Comune di Milo ha il suo premio per il Teatro
intitolato a quel genio comico di Angelo Musco, il manovale
catanese che seppe calcare le scene locali, nazionali ed europee
nonché essere protagonista cinematografico.
Il meglio di sé come attore lo diede in
teatro dove eccelleva nella tempestività della battuta e
nell’empatia con il pubblico. Chi lo conobbe personalmente – come
il padre di un mio amico – che fu più volte fra i commensali di
cene con Angelo Musco – mi ricordava come a tavola il loro
rapporto con Angelo era meraviglioso perché egli era esilarante in
maniera indicibile, con lui la comicità nasceva da tutto e su
tutto, e che le pellicole che hanno fatto ridere il pubblico di
mezzo mondo non erano, al confronto, che una pallida
documentazione.
Il premio nato per il teatro nel nome
di Angelo Musco premia le compagnie teatrali e
gli attori ma, da subito ha allargato l’interesse alla letteratura
edita ed inedita e attualmente (cioè da quest’anno) alla poesia
inedita per i giovani mentre è in vigore il premio per la poesia
edita ed inedita.
Dieci anni sono tanti per un premio per
gli sforzi organizzativi in un paesino come Milo che gode anche
della popolarità che hanno portato Lucio Dalla e Franco Battiato e
che gode da sempre della collaborazione di alcuni docenti della
Università di Catania della Facoltà di lettere legati al
territorio fra cui i professori Troppa, Manganaro, Seminara, che
con costanza e serietà hanno saputo esprimere e mantenere alto il
prestigio e l’interesse per un premio che per la costante e
aumentata presenza di partecipanti europei ed americani (canadesi)
ha assunto carattere oltre che nazionale internazionale.
Con puntualità cronometrica il 6 agosto
ha avuto luogo nell’Anfiteatro Lucio Dalla della villa comunale di
Milo il prestigioso premio Angelo Musco per la
consegna dei premi ai relativi vincitori. Una curiosità: nel
pomeriggio che precede il premio la zona fu investita da un
violento nubifragio mettendo in discussione il tutto ma così com’è
anche nella caratteristica degli acquazzoni estivi è stato intenso
ma breve consentendo agli organizzatori – superato lo scampato
pericolo - di portare a compimento il premio.
Quest’anno ci ha colpito, fra le
giovanissime colei che ha vinto il premio di poesia inedita, ella
che forse non credeva di vincere è stata sopraffatta dall’emozione
che l’ha paralizzata fino all’afasia. Il pianto ha risolto il
tutto.
C’è stata la presenza di un pluri premiato negli anni che vive al
Nord: ricordava come al suo primo premio non c’era come
presentatore Salvo La Rosa.
Per
L’orgoglio di questa testata “Cataniaperte.it” la nostra
collaboratrice Vittoria Timmonieri che due anni fa si era
classificata al secondo posto quest’anno ha vinto il primo premio
per la narrativa inedita con il racconto”Cristo muore in Ellade”:
rievocazione di un eroe della Resistenza europea nato a Catania,
insegnante, al tempo della Seconda Guerra Mondiale, al Magistrale
Turrisi Colonna della nostra città, quando chiuse la sua vita e la
carriera di Ufficiale in Grecia per mano dell’alleato tedesco.
Un racconto breve, dallo stile semplice
ma intenso, indimenticabile per come l’autrice ne ha rivissuto
fantasticamente la storia.
Un grazie dell ‘Autrice a Milo e alla
responsabile del premio la dottoressa Scalia senza il cui impegno
non si avrebbe un avvenimento prestigioso.
Noi stiamo battendo il chiodo affinché
il premio abbia la risonanza che merita Nei prossimi articoli
vedremo parlerò in particolare dell'edizione di quest'anno e delle
opere premiate.
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Il
racconto "Cristo muore in Ellade"
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Livio Spanò
"LA VITA ACCADE" Edizioni
Amande.
Copertina flessibile, 74 pagine,
prezzo: 10 euro.
Contatti:
liviospano1@gmail.com;
pagina facebook [clicca qui]
La vita
accade è una raccolta di poesie che hanno visto la luce tra il
2013 e il 2015. Sono poesie scritte in versi liberi, con una
punteggiatura minima, in scene ininterrotte, quasi volte a
riprodurre l'incessante, dirompente, travolgente flusso della vita
che accade lasciandoci sospesi tra un Dio onnisciente, un destino
burlone, una volontà che deve essere instancabile e una serie di
accadimenti che sembrano quasi gettati dal caso.
Nella raccolta ogni verso,
ogni componimento vuole essere racconto, riflessione, fotografia
statica dell'inarrestabile susseguirsi degli eventi segnati da
ansiose partenze e riluttanti ritorni, la meraviglia della ricerca
dell'inaspettato e la preoccupazione paralizzante del fallimento.
La vita accade è
l'insofferenza verso un paesino di provincia siciliano, a metà
strada tra Catania e Siracusa, terra un tempo promessa e fertile,
distrutta da coloro che si declamavano redentori di una possibile
salvezza. Come un cane che si morde la coda, Augusta, che non
rinasce e non risplende, affoga nella sua stagnante mentalità
siciliana dove niente si fa per niente, dove il ritorno economico
è l'unica cosa che conta, ma che vanta la pretesa di
un'emancipazione culturale che le spetterebbe, ma senza alcun
merito di chi invece se ne proclama il promotore.
La vita accade è un viaggio
verso una La Spezia indifferente, una Bologna apparentemente
ribelle, una Milano ex-anarchica che tutto dà e tutto toglie, che
scintilla tra le vetrine di Monte napoleone e si nasconde tra i
monolocali marci da 700 euro al mese e i ristoranti napoletani la
cui insegna sembra echeggiare: L'Italia è una repubblica fondata
sullo sfruttamento. La vita accade è un'amore che si alimenta da
sé e si consuma tra le stanze di case sfrattate, appuntamenti in
stazione decisi da treni sempre in ritardo, attese massacranti,
assenza sempre più invadenti. La vita accade è un io disintegrato,
polivalente e schizofrenico che oscilla tra una voglia continua di
riconoscimento e il distruggersi in un bicchiere che non sarà mai
l'ultimo.
Evento
a Catania.
Una presentazione del libro avrà luogo
il 13 luglio 2016 ore 21.00 al Lettera 82 Pub,
Piazza dell'indirizzo 11/14, Catania, per la stagione poetica “la
poesia si fa strada e teatro” 2015-2016
Biografia dell'autore.
Livio Spanò nasce ad Augusta nel 1987.
Scrive prevalentemente poesia e dipinge nell’ambito dell’astratto.
Si avvicina alla pittura nel 2012 cercando di anteporre l’istinto
ad ogni tipo di regola nella sua fase creativa. Nel 2012 entra a
far parte del collettivo di scrittori “Nucleo Negazioni” col quale
partecipa alle raccolte poetiche “I ragazzi non vogliono smettere”
e “Un niente per due” editi Matisklo Editore. Con il gruppo
Antisociale, altro collettivo di artisti, ha partecipato alla
raccolta omonima con due poesie. Nell’estate del 2014 partecipa
con dieci opere alla collettiva “Artisti di strada” organizzata da
Nadia Ferraguto e dall’associazione “Quattro/terzi” all’interno
della manifestazione internazionale di cortometraggi “Shortini
film festival” di Augusta (SR). Nel 2015 con l’amico Nicola Amato
collabora al progetto grafico “Letteratura Incisa” con due poesie,
concludendolo con una mostra collettiva alla biblioteca
universitaria di Bologna. Sempre nel 2015 espone alcuni suoi
quadri a Milano nella collettiva “Dio del cemento” con Alessandro
Pedretta, Nicola Amato e il gruppo S.I.E. Nel 2016 viene scelto da
Gaetano Privitera, amico e poeta con la poesia “Mentre il niente
divora il resto (La fuga)” per partecipare al “Maggio dei libri”
con la collaborazione dei ragazzi del liceo artistico Emilio greco
di Sant’Agata Li Battiati, per un installazione artistica nel
salone biblioteca comunale M.G. Cutuli, Sant’Agata Li Battiati
(CT).
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Tony Mantrino
L'UOMO SOSPESO NEL TEMPO
Edizioni Cinquemarzo
Tony è un ragazzo come tanti,
cresciuto in una famiglia di sani principi. Ma la storia di Tony
non è una storia come tante, è la storia di un uomo che fin da
giovanissimo se l'è cavata con le proprie forze, con la tenacia e
la determinazione di un carattere ottimista, propositivo, fuori
dai suoi tempi, ma sempre vincente.
Ambientato in una Sicilia mai ingrata,
bella e generosa come i suoi abitanti, questo romanzo-diario è la
prova che la voglia di farcela è tutto, che il segreto della
felicità di una persona sta nel non mollare mai, nel sorridere
anche di fronte alle difficoltà e soprattutto nell'affrontare la
vita senza mai perdersi d'animo.
E solo così la precarietà del tempo e
dello spazio potrà diventare un trampolino per il benessere.”
Il libro si
può prenotare in tutte le librerie o acquistare nei siti online
Tony
Mantrino nasce a Enna nel 1977 dove passa tutta la sua infanzia e
l'adolescenza. La vita e le diverse esperienze professionali lo
portano a viaggiare molto, prima per l'Italia e successivamente
per l'Europa. Vive a Belpasso con la sua famiglia, dove si è
trasferito per lavoro. |
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Vi segnaliamo la
recente pubblicazione del libro di Ignazio Burgio "IL
VERISMO SVELATO" (ebook/pdf): una nuova originale
ricerca sugli scrittori veristi ed i loro rapporti spesso critici
con editori, giornali, teatro e cinema ai tempi della Catania
"belle epoque"... |
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IL CUORE CHE NON
C'E'
ISA VOI
Editore "Cinquemarzo"
Un bambina sparita. Due genitori che vivono il terrore per
giorni, per mesi...senza sapere dove cercare, dove chiedere.
Forze speciali al lavoro, alla ricerca di risposte. E la domanda
è una sola: perchè? Questo sembra un titolo di una notizia che
si legge troppo spesso sui giornali, e tutto assume una veste
orrida, sporca; ogni persona diventa un sospettato, ogni
telefonata una speranza. E un paese, una città, poi una nazione,
si mobilitano nello scandagliare, nel cacciare, uniti solo dal
grande battito di un cuore che, adesso, è nelle mani di qualcun
altro.
Un cuore piccolo, che manca tra le pareti domestiche, a scuola
con i compagni, sotto l'albero di Natale a scartare i regali. Un
cuore che non c'è.
Isa Voi è nata in Sicilia e vive a Novara. È stata
giornalista pubblicista per alcuni anni, prima di svolgere la
professione di
insegnante e scrittrice. Per informazioni sull'autrice vedi il
suo sito |
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"LINGUE E CULTURE
IN SICILIA"
Presentazione di Antonella Garofalo
“Lingue e
culture in Sicilia”
è un’opera contenente la densa storia linguistica e culturale
della Sicilia, una ricostruzione delle millenarie radici fuori
da ogni malinteso sicilianismo. L’opera è stata presentata
venerdì scorso nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università
degli Studi di Catania, in Piazza Università. Due volumi, a cura
di Giovanni Ruffino, presidente del Centro di Studi
filologici e linguistici siciliani, pubblicati con il patrocinio
dell’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana
della nostra Regione.
Un’opera che è frutto della sinergia di un nutrito gruppo di
studiosi fatto di veterani della ricerca scientifica e di
giovani studiosi di tutto rispetto. L’intento è fornire un
approccio corretto alla Storia della Sicilia, storia che si
vorrebbe inserire nel percorso didattico delle scuole di ogni
ordine e grado. Si è in cammino verso l’obiettivo di trainare
una nuova fase didattica che rieduchi ad una sensibilità al
dialetto, alle tradizioni, alla storia delle origini. Apripista
la legge n. 9 del 2011 che è stata varata dal governo regionale
con lo scopo di promuovere l’insegnamento della Storia della
Sicilia nelle scuole. Corsi di formazione destinati agli
insegnanti sono stati avviati a Palermo e a Catania nell’ottica,
secondo quanto espresso da Nicola D’Agostino, deputato
all’Assemblea regionale siciliana e promotore della legge, che
“la nostra storia, la nostra lingua, meritano di essere
studiate, insegnate ed approfondite”.
“Lingue e culture in Sicilia” è un’opera che si fonda sul raro
quanto eccezionale connubio tra ricerca accademica e
istituzioni, un legame che queste ultime cercano di coltivare
facendo leva anche sul “R.E.I.”, il
Registro delle
Eredità Immateriali siciliane,
istituito nel 2005. “Si è ritenuto necessario – ha affermato
Mariarita Sgarlata, assessore regionale dei Beni culturali e
dell’Identità siciliana – procedere ad una revisione dei criteri
di iscrizione al Registro.
Il volume di cui oggi parliamo è inquadrato nella valorizzazione
delle eredità immateriali della nostra terra. Un’opera
eccezionale perché affermazione della pluralità della cultura
siciliana.” A detta del Prof. Rosario Coluccia,
accademico della Crusca, ordinario di Filologia romanza
nell’Università del Salento, la Sicilia è oggi la regione più
conosciuta del mondo romanzo e questo grazie al lavoro del
Centro di Studi filologici e linguistici siciliani. “Siamo di
fronte ad un’opera preceduta da decenni di studi – ha affermato
il Prof. Coluccia – che ricostruiscono un intero percorso
culturale e linguistico della Sicilia. Fin dal titolo si allude
chiaramente al plurilinguismo che caratterizza questa regione da
millenni.” Si tratta di due volumi pubblicati col chiaro intento
di essere sostegno didattico per i docenti che si apprestano ad
insegnare la Storia della Sicilia e, anche per i curiosi, per i
non addetti ai lavori, per non cadere in frequenti stereotipi e
pregiudizi. “Il dialetto non ostacola l’apprendimento
dell’italiano, il siciliano non è una corruzione dell’italiano.
Bisogna convincere del contrario – ha affermato Salvatore
Menza, docente di italiano e latino del Liceo Scientifico
“Boggio Lera” di Catania – e lo si deve fare nelle scuole. Il
confronto tra il dialetto e l’italiano o una lingua straniera
sviluppa negli studenti un senso di partecipazione, stimola allo
studio per aumentare la personale consapevolezza linguistica”.
Migliorare la padronanza dell’italiano non implica una rinuncia
al dialetto.
“Ci si propone non di insegnare il dialetto, ma di creare nello
studente un fiuto linguistico, ossia la consapevolezza di cosa
si dice, come la si dice e in quale contesto - ha concluso il
Prof. Salvatore Trovato, ordinario di linguistica
generale dell’Università degli Studi di Catania – Bisogna
educare al plurilinguismo. E il dialetto, in quest’ottica, non
la “malerba da spiantare”, ma un “bene culturale” di primaria
importanza”. |
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"CORO A
CAPPELLA"
di Ersilia Mazzarino Rotigliano
L’ultimo libro “Coro a cappella” di Ersilia Mazzarino Rotigliano
nasce da un’intima esigenza autobiografica: narrare di suo padre
giovane magistrato siciliano che si era trasferito in Piemonte e
che era morto quando lei era in tenerissima età e ne aveva
condizionato la vita.
Il padre che aveva partecipato alla Resistenza era caduto ucciso
per mano delle Brigate Nere ma col passare del tempo per
un’esigenza di verità si scopre che il giovane partigiano era
stato ucciso da mano amica perché si era rifiutato di fare parte
del plotone di esecuzione dopo che dei fascisti erano stati
condannati senza processo. Per un magistrato era inammissibile,
per gli altri fu giudicato un traditore.
Nel racconto corale di Ersilia Mazzarino Rotigliano impostato
come un concerto di sole voci femminili c’è la evocazione della
figura paterna tanta amata e desiderata, creata e narrata con
amore – non sembri un paradosso – come di una madre che parla
del proprio figlio.
Il titolo del romanzo ne svela la struttura narrativa che pare
nascere dalla partitura musicale di un coro a cappella in cui le
voci – come si sa – costituiscono la sinfonia del brano: esse
sono dirette dall’autrice come in un gioco di testimonianze rese
da coloro che l’ hanno amato e ne disegnano il ritratto umano:
sembra che le testimonianze siano state “raccolte” dall’autrice
per completarne la figura.
In questo romanzo emerge la robusta personalità dell’autrice
dalle molte sfaccettature: essa appare come la sintesi di due
importanti famiglie della città di Catania, i Mazzarino
costituita da storici e i Ferro, da attori in cui spiccano le
figure di Guglielmo e Turi Ferro: in Ersilia precoce fu la
passione per la danza, la musica, gli spettacoli teatrali, la
scrittura. E’ stata insegnante nei licei e dirigente sindacale
per una vita.
Dell’arte teatrale ha assorbito molto perché se il libro sembra
solo ispirato al coro, ad una lettura approfondita viene fuori
il teatro nel senso che le voci sono di persone vere ma parlano
il linguaggio dell’autrice, parlano in dialetto ma tutto è per
la ricerca della verità attraverso la finzione della scrittura.
Altro merito del racconto – oltre la profondità dell’afflato
autobiografico – è la sincerità nel persistere per conoscere la
verità storica perché la sua maturità civile e intellettuale non
permetterebbe ulteriori deroghe e non per un bisogno di
revisionismo storico ma perché si abbia il coraggio di una
verità coerente che è connaturata alla personalità dell’autrice.
Una volta si parlava - dandone un giudizio estetico – della
forma di un libro; cosa che adesso non si usa fare e allora
diciamo che il libro è scritto bene non solo in italiano: nel
descrivere la sua “balia” che parla solo in dialetto siciliano,
è ammirevole la maestria nel maneggiare la lingua siciliana.
C’è un perché! L’autrice è nata a Torino ma, affidata dal padre
ai suoi genitori a Catania, ha trascorso anni non molti ma
importanti in questa città che da quando si trasferì a Palermo
dove, sposata con un magistrato, vive da sempre, non ha mai
dimenticato questo luogo della memoria di cui scrive:”Tutto mi
manca della mia città, anche le cose che quando ero lì mi
urtavano”.
Questo bel libro, interessante per le tante sfaccettature, è
stato presentato nella sala del teatro dell’”Educandato Maria
Adelaide” a Palermo dove la scrittrice ha studiato e insegnato
nel liceo: davanti a un pubblico di amici e conoscenti, circa
duecentocinquanta persone, e per l’occasione Ersilia Rotigliano
ha detto che quel posto aveva rappresentato anche la sua
famiglia.
Infine: la copertina che “fotografa” la “Guerriglia in Piemonte
1944” è stata elaborata da Mimmo Nicotra mentre le foto
dell’album di famiglia che completano il volume sono state
scelte,elaborate e riviste dal marito, il magistrato Rino
Rotigliano; con la sigla : ila palma si firma l’editore
palermitano.
* * * *
INTERVISTA ALL'AUTRICE
D.il tuo libro "Coro a
cappella"nasce da un'esigenza autobiografica che non investe
solo la tua famiglia ma anche il contesto storico che fu
determinante.Ne vuoi parlare? R.Confermo quello che ho
peraltro già esposto nella premessa al libro : Il rapporto con
la scrittura ha per me e forse per tutti un duplice movimento:da
una parte sorge dal bisogno di indagare e dare significato ai
momenti cruciali della propria esistenza e quindi si ripiega
all'interno delle esperienze vissute e solo queste interroga;ma
insieme,mentre si fa parola,valica questo confine e si dirige
verso le ragioni esterne,le cause,le influenze del contesto che
li determinarono.In questo libro poi questo duplice movimento è
ancora più intrinseco e quasi automatico,dal momento che gli
eventi esterni,drammatici e storicamente invadenti, furono
addirittura causa prima del verificarsi di quelli personali.Non
ci sarebbe stata nessuna storia che mi riguardasse,nè alcun
"coro" che intonasse quella di mio padre,se non fossero accadute
tutte le svolte fatali della "Storia"del nostro Paese dal 1941
in poi.
D.Sicuramente,prima delle tue "scoperte"sulla
vita,o piuttosto sulla morte di tuo padre,la tua opinione sulla
Resistenza come guerra di liberazione e non anche come guerra
civile,o di fazioni era diversa.Come persona quali problemi ti
ha creato? R.La mia conoscenza sui fatti legati alla
Resistenza derivava già da letture di molteplici fonti e non mi
era ignoto che,come in ogni grande svolta storica, convivessero
in essa pagine gloriose e pagine oscure.Nè questo aveva
intaccato il mio riconoscimento della funzione rigeneratrice che
essa esercitò nelle coscienze di quanti erano stati travolti
moralmente e culturalmente dalle rovine del fascismo e della
guerra.Scoprire che vittima delle pagine oscure fosse mio
padre,ha dato solo più spessore e forza di verità a questo
riconoscimento.Non credo del resto che alcun grande evento
storico sia mai stato immune da questo destino e la Storia va
avanti, secolo dopo secolo,carica di questi due fardelli:il
generoso slancio e la pura adesione di alcuni;il calcolo e
l'eterna lotta per il potere di altri..
D.Oggi parliamo
di memoria riguardo alle foibe e a tant'altro e non credi sia il
caso che da episodi personali si arrivi a riscrivere la storia
recente per pervenire a verità e fugare gli inganni? R.Non
solo credo sia il caso, ma da insegnante di storia, lo ho sempre
fatto e continuo a farlo.Infatti così come ogni 27 gennaio vado
per le scuole a leggere documenti,lettere,saggi rivolti alla
"giornata della memoria"e all'orrore dei campi di concentramento
e in particolare di quello di Auschwitz, altrettanto faccio il
10 Febbraio, nel giorno appunto"del ricordo delle
foibe"istituito nel 2004 e onorato dalle coraggiose e decisive
parole di Giorgio Napolitano che hanno condannato gli opposti
ideologismi e consacrato i veri valori di una società che voglia
dirsi libera democratica e pluralista.E non solo questo andrebbe
testimoniato nelle date celebrative,ma ogni giorno,nei rapporti
di vita quotidiana e nelle azioni individuali che siamo chiamati
a compiere confrontandoci col nostroprossimo.
Carmelo La
Carrubba
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"VOCABOLARIO-ATLANTE
DELLA CULTURA ALIMENTARE NELLA SICILIA LOMBARDA"
Presentazione
di Carmelo La Carrubba
Sappiamo che all’interno della cellula nel DNA si rileva la
traccia vitale dell’individuo ed è altrettanto vero che attraverso
l’analisi della parola dialettale si conosce non solo la sua
storia, la sua formazione, l’uso che ne ha fatto l’uomo e resta
come un documento di quella che è la nostra storia linguistica e
la sua “evoluzione” fonetica.
Nell’interessante volume
“Vocabolario-Atlante della cultura alimentare nella “Sicilia
lombarda”
di Salvatore C. Trovato e Alfio Lanaia l’indagine dei due
studiosi verte in una precisa zona geografica dove le parole hanno
vissuto la loro storia , ed ancora molto di più, ed è quello che
cercheremo di esporre.
Anche perché il lavoro degli specialisti non rileva solo notevoli
dati culturali ma anche qualità “investigative” che si sono
affinate nel tempo e consolidate durante le indagini e i
questionari per “stabilire” non solo “ i luoghi d’origine del
vocabolo quanto per studiare l’articolazione del lessico …nel
particolare settore della cultura alimentare … per il dato
culturale e nel rapporto costante con l’area siciliana con i quali
i nostri dialetti hanno interagito e continuano ad interagire, e
ora anche con l’italiano”. Altro aspetto della indagine – continuo
a citare le illuminanti parole di Salvatore C. Trovato – è “quello
di conoscere le origini socio-culturali degli immigrati… e farci
capire (attraverso gli elementi originari sopravvissuti) se i
nostri emigrati siano stati contadini, pastori, artigiani… “.
Le indagini di questo volume (se ne prevedono altri due) sono
state svolte nei centri di S. Fratello, Novara di Sicilia e
villaggi limitrofi, Nicosia, Piazza Armerina, Randazzo.
Il volume si avvale della dotta premessa di Salvatore C. Trovato
che fissa rigorosamente i termini dell’indagine a cui si aggiunge
il saggio di Alfio Lanaia su “La giornata alimentare nel passato”
del bracciante, del pastore, del contadino ricco o massaro, ma
anche della classe impiegatizia che pur avendo il denaro non
godeva dei beni di produzione come le persone sopra elencate.
L’indagine del Lanaia investe la nobiltà che si presenta come “
elemento di sintesi tra la classe impiegatizia e quella dei
conduttori agricoli in proprio”. Così come è ben messo in risalto
il rapporto fra il massaro o il pastore e le figure dei vari
artigiani (barbiere, fabbro, calzolaio, falegname, stagnino,
muratore, ecc) che nel corso dell’anno prestavano servizi e non
venivano ricompensati con denaro ma con animali e formaggi o
frumento e cereali e così via. Fra le “ curiosità” veniamo a
conoscenza oltre che di orari, alimenti o delle “posate” adoperate
dai braccianti che nel loro caso si riducevano appuntito per
portare alla bocca i pezzettini di patate che costituivano parte
del pasto; sedevano per terra mentre i massari usavano le sedie.
Non solo curiosità ma modi di vita, usanze in rapporto e in
concomitanza con le feste patronali, stagionali.
Alimentazione e confezione degli alimenti, del pane e dei dolci,
la cottura dei cibi, la lievitazione del pane sono i contenuti del
vocabolario.
Infine oltre che interesse affascina il vocabolario che correda
l’ampio volume (pp. 524)
Esso costituisce – anche per merito della qualità della scrittura
degli Autori – come dei capitoletti di un vasto romanzo che ha la
particolarità di raccontare un passato da conservare e che è bene
non dimenticare.
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Carmelo Coco
"Cani, elefanti, dee e santi"
(La storia dello stemma e del gonfalone di Catania)
GIOVANE HOLDEN EDIZIONI - 2011
- Qual è il vero significato della A sovrapposta all'elefante
nello stemma di Catania?
- Perché Sant'Agata è stata raffigurata armata nel gonfalone di
Catania?
- Qual è il motivo simbolico della tazza o piatto sempre
presenti nelle raffigurazioni del gonfalone?
- Perché e quando si è confusa la dea Atena-Minerva con
Sant'Agata?
Il libro, avvalendosi di due importanti e antichi documenti -
mai, finora, messi nella giusta relazione fra di loro - e da
evidenze e deduzioni logiche, risponde a queste e altre domande,
proponendo una nuova tesi unitaria, sorprendente e originale.
Molte le sorprese: le raffigurazioni del cane al posto
dell'elefante; Sant'Agata mancina nelle incisioni fatte
realizzare dall'architetto Vaccarini; i versi di Ovidio nella
statua di Cerere a Catania; un'antica fonte letteraria che
invalida la leggenda di Eliodoro.
Completa il lavoro un'appendice con il simbolo dell'elefante
nelle monete; una ricerca sul presunto culto della dea Atena in
Sicilia e a Catania; una vastissima rassegna descrittiva e
iconografica del simbolo dell'elefante con la lettera A
sovrapposta e del simbolo dell'elefante con la figura femminile
armata.
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Federica Pace
“L'irremovibile sofferenza dell'anima”
Aletti Editore
Anno 2011
Pagine 72
Prezzo € 12,00
“L'irremovibile sofferenza dell’anima” non è altro che la mia
idea di sopravvivenza. E’ la storia di due anime, Laura e
Luca. Due anime maltrattate dalla vita, entrambe strappate e
sanguinanti. Con l’aiuto di un angelo, Marco, le anime di Laura
e Luca si conosceranno davvero.
Da anima nell’anima.
Il trovarsi e il riconoscersi aiuterà i due ragazzi a
ricominciate a vivere una nuova vita, una vera vita. Insieme a
Marco le loro anime si prepareranno ad affrontare un nuovo
inizio, un nuovo amore. Con paura e dubbi, Laura e Luca,
comprenderanno e accetteranno la p ersistente
ed irremovibile sofferenza dell’anima. |
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Isa
Voi
"Domani..."
Editrice Albatros
“Ho scritto questo libro sia per il mio amore per la letteratura sia per
affrontare un problema tanto frequente quanto attuale … LA GUERRA ED I
SUOI PROTAGONISTI. Una guerra diversa, moderna, che ha portato con sé
oltre ai morti e alla paura anche la crudeltà dei nostri giorni, ma che
non è fatta sempre e solo per uccidere. Sono un narratore esterno e
voglio dare al lettore gli strumenti per costruirsi un’idea personale su
avvenimenti e conseguenze degli stessi. Ma la cosa più importante è che
ho voluto “vivere” la guerra sotto i punti di vista delle vere
“vittime”: della popolazione che vive in quei posti ed è costretta a
subire senza possibilità di scelta questo dolore; di chi va a combattere
mettendo a rischio la propria vita; di chi vede questa guerra
dall’esterno e vuole contribuire in modo diverso, come gli aiuti
umanitari, i fotografi, i reporter, i giornalisti, ecc; di chi aspetta i
soldati a casa, sperando che questi ritornino potendo raccontare ciò che
hanno visto e pregando di non dover piangere sulle loro tombe; e dei
soldati nemici, vittime anche loro di questo gioco pericoloso. Ma
soprattutto ho voluto ringraziare questi soldati italiani, e non, che
partono con degli ideali. Ho voluto rivivere le loro debolezze, diverse
da persona a persona, debolezze che ci fanno capire che, anche
indossando una divisa, si è esseri indifesi nonostante la forte volontà
perché il cuore è quello di tutti gli uomini... Persone diverse con un
unico obiettivo: il valore e la difesa comune. Forse qualcuno troverà la
risposta alla domanda che accomuna tutti: ” perché questa guerra?”
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Una
vita (quasi) normale. Anzi due
di Eva Ricciuti
Ed. Gruppo Albatros Il Filo (collana Nuove Voci)
Anno
2010, p. 226,
€ 13.50
Una Catania inedita, tragicomica e ironica, fa da cornice alle
avventure più o meno catastrofiche, di un giovane uomo e una giovane
donna alle prese con una quotidianità riconoscibile e dal sapore
prettamente etneo.
Ilaria, aspirante hostess ma non certo una modella, si misura con il
dolce peso di una famiglia-tribù cha non crede nelle sue possibilità
e la sogna moglie di Francesco Maria Florio, ricco e ottuso rampollo
di una famiglia bene ma privo del benché minimo charme.
Simone, timido e pignolo agente immobiliare, in bilico tra voglia di
sfondare e crisi di coscienza, si misura invece con una
singolarissima coppia gay in crisi che gli fa da famiglia,
dividendosi tra carriera e crisi di pianto dello spassosissimo
“mammo” Rosario. Una storia che non esitiamo a definire esilarante,
sorretta una scrittura brillante e moderna e uno stile
cinematografico, che riprende e fissa i caratteri con lucida ironia
e colori vivaci come fosse sulla pellicola.
Eva Ricciuti, classe ‘77 è nata a Catania ma da tempo vive a Roma.
Laureata in Lettere Moderne specializzata in Storia e Critica del
Cinema, dal 2003 collabora con la rivista di critica cinematografica
"Effettonotteonline". Nel 2007 ha creato e pubblicato il blog Una
vita (quasi) normale. Anzi 2, lanciandosi con entusiasmo e spirito
di sperimentazione nella creazione di un nuovo modello narrativo da
lei definito web-com.
Una vita (quasi) normale. Anzi due è la sua
prima pubblicazione. |
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"Il Gabbiano di Torrefiamma "
di Silvia Bellia
Clarminia ha sempre vissuto chiusa con il padre in una
inviolabile torre, a Torrefiamma. Fino a quando un giorno,
mentre da sola guarda fuori dalla finestra, non trova il
coraggio di tentare la fuga che sogna da tanto. È l'inizio di un
viaggio incredibile, di una nuova vita, attraverso luoghi
meravigliosi.
"Il gabbiano di Torrefiamma" è soprattutto una storia fatta
di simboli. Il magico mondo in cui si svolge questo viaggio
diventa il ritratto di un universo interiore nel quale ogni
lettore può rivedersi. Ognuno ha un percorso da compiere, una
solitudine da superare, per riappacificarsi con il passato, alla
ricerca del proprio equilibrio.
Silvia Bellia è nata a Catania il 7 luglio del 1983.
Laureata in Filosofia Teoretica all’Università di Catania, è
specializzanda a Pisa in Filosofia e Forme del Sapere. Ha
pubblicato il saggio Un filo di paglia mi può trafiggere:
domande radicali in Bartolo Cattafi, sulla rivista teologica “Guttadauro”.
Il Gabbiano di Torrefiamma è il suo esordio come narratrice. |
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Carmelo La Carrubba
Vittoria Timmonieri
“IL TEMPO DEI DUELLI”
Bonanno Editore
Edizione 2009
Per gentile concessione dell'editore Bonanno di Acireale
pubblichiamo la prefazione di Salvatore Aleo al libro "Il tempo
dei duelli" di Carmelo La Carrubba e Vittoria Timmonieri, sicuri
di fare cosa gradita ai nostri lettori.
Prefazione
di Salvatore Aleo
"Ho conosciuto i coniugi Carmelo La Carrubba e Vittoria Timmonieri
perché cercavo il loro scritto, che apparve a puntate nel 1988 nel
settimanale “Prospettive” che si pubblicava a Catania. Cercavo
questo scritto perché una mia collega storica studia i duelli e a
mio modo di vedere sarebbe stato opportuno che lo leggesse. Non
trovando più, fra le mie carte, quella pubblicazione, sono però
riuscito a rintracciare gli Autori, ai quali ho proposto di
ripubblicare l’opera. Ne ho guadagnato un simpatico invito a pranzo
e il piacere di formulare questa prefazione.
La recente rilettura ha confermato l’impressione che avevo avuto a
suo tempo. Si tratta di una lettura gradevole di un’opera sobria che
a mio avviso ha profili di grande interesse.
In modo generale e sintetico viene ricostruita la storia della
pratica dei duelli nel contesto soprattutto della cultura
cavalleresca. L’ambiente più specifico è quello della scherma nella
città di Catania attorno al maestro Pasquale Timmonieri, una figura
austera, nota e interessante, nel passaggio fra il secondo
dopoguerra e lo sviluppo economico e culturale negli anni sessanta.
Alcuni dei ragazzini che frequentavano la sala di scherma del
maestro Timmonieri prima della guerra sono stati poi uomini di
grande qualità delle professioni nella Catania degli anni sessanta e
settanta.
Questi ragazzini incontravano nella sala di scherma Vitaliano
Brancati, di cui usavano i profumi dopo che se n’era andato via, e
il grande chirurgo Achille Mario Dogliotti, con cui l’unico a provar
timidezza nell’incrociare le spade era il suo allievo Ciro Fiori,
che fu poi un apprezzato medico.
Mimmo Girelli è stato presidente del consiglio dell’ordine degli
ingegneri di Catania, e fece scoppiare uno scandalo, relativo ai
modi di approvazione dei progetti e di concessione delle licenze
edilizie, che coinvolse la giunta comunale e condusse in carcere
perfino il vicesindaco della città, oltre all’ing egnere capo e a due
tecnici comunali...
Recensione
da "La Sicilia" del
22/5/2010, di Giuseppe Farkas:
"Catania raccontata in punta di fioretto"
Il
racconto: "Sulle ali della memoria" |
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Vittoria
Timmoneri
"Il lago oscuro
della memoria"
Lalli Editore
Anno 1984
Pagine 158
Prefazione del prof. Antonio Di Grado.
Edito per la prima volta nel nel 1984, "[...] il
romanzo narra, con tecnica psicanalitica, la storia di un uomo
che cerca di capire le ragioni del suo fallimento e della sua
“non volontà” di vivere e, pur giungendo alle radici del suo
male esistenziale, non riesce a vincere la pulsione di morte. E
si avvia lucidamente, attraverso la malattia,
all’autodistruzione, dopo aver scavato nel suo ES, attraverso i
sogni, ricordi, temi musicali che ritornano ossessivamente.
Il “lago oscuro” rappresenta nel linguaggio analitico il grembo
della madre da cui ha origine e fine la drammatica vicenda del
protagonista."
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Tony Mavilia
CONTRO CORRENTE
Editore : Edizioni Associate - 2007
Pagine : 252
Prezzo : 10,00
ISBN : 9788826704500
In Portogallo ci sono andati perché un anno prima c'era stata
la rivoluzione dei garofani: per turismo, cultura, politica.
Non s'aspettavano certo di subire un'aggressione violenta, di
scoprire di essere pedinati da tempo.
Da quel momento i protagonisti verranno coinvolti in una
sequenza di colpi di scena, in avvenimenti destinati a acambiare
le proprie vite. Sarà necessario fare delle scelte, spesso
dolorose. Ma, come nel gioco degli scacchi chi sta perdendo può
rovesciare la situazione con una mossa imprevista, così anche in
questa storia i ruoli possono cambiare o addirittura
capovolgersi. I misteri piano piano saranno dipanati con non
poche sorprese... |
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Tony Mavilia
ONDA LUNGA
Editore : Edizioni Associate - 2007
Pagine : 252
Prezzo : 10,00
ISBN : 9788826704517
Le vicende accidentate di un uomo in cerca di verità scorrono
attraverso quarant'anni di storia italiana (1935-1975).
La sua ricerca si snoda in tre fasi, tre universi fisici e
temporali, coinvolgendo la sua famiglia e le persone che gli
sono vicine. E' un reduce della guerra d'Africa, un
imprenditore, un pensionato. Dalla Sicilia fino a Roma, con in
testa un sogno da realizzare a tutti i costi, per spirito di
giustizia.
Ognuna delle tre parti del romanzo evidenzia situazioni
estremamente diverse: il primo dopoguerra e la sua durezza, la
ripresa economica con le disparità di opportunità, l'epoca dello
stragismo e della politica dei due livelli.
In ciascuno di questi periodi i personaggi che si muovono
intorno al protagonista assumono ruoli e contorni più definiti.
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Giuseppe Morreale
NOVELLE PER DILETTO
Editore : Edizioni Associate - 2007
Pagine : 76; Prezzo : 10,00
In
questa raccolta di novelle, raccontate con un linguaggio
semplice e genuino da Giuseppe Morreale (originario di Aragona,
in provincia di Agrigento), si fa luce su uno
spaccato di Sicilia vero e inconfutabile, dove la "sicilianità",
appunto, fa da sfondo e diventa il filo conduttore delle vicende
e dei personaggi di cui si narra. |
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Mario Di Bella
“FILIPPO BORGHESI E IL DECIMO PIANETA”
Edizioni Fermento
Giugno 2007
Pagine 183
Prezzo € 12,00
Problemi, sempre
problemi. Ne risolvi uno e ne saltano fuori altri che sembrano
più grossi. Ma quante lampadine occorrono nella testa di un
povero cristiano per rispondere adeguatamente agli schermi dei
farabutti e del destino?
Stavolta il poliziotto Filippo Borghesi si trova alle prese col
problema dei problemi: l'inquinamento. Dalla catastrofe mondiale
prossima ventura ai suoi casi intimi e particolari emerge il
nostro quotidiano all'ossido di piombo, l'incapacità e la
malafede dei politici nell'affrontare il problema, lo sguardo
rassegnato di chi sta consegnando alle generazioni future uno
sfascio di proporzioni bibliche. Un giovane ricercatore, che ha
messo a punto un progetto rivoluzionario per ricavare l'idrogeno
necessario per i motori del futuro, viene ucciso. I suoi appunti
spariscono. Filippo Borghesi si trova, per duplici motivi,
coinvolto nella spasmodica ricerca del materiale. Il classico
"ago nel pagliaio" lo vede rincorrere fatti e personaggi nella
sua Sicilia: rimpianta e maledetta, coccolata e respinta. In una
girandola di fallimenti e supposizioni, Filippo riuscirà a
trovare il bandolo della matassa? Realistico e ironico, con il
linguaggio che lo contraddistingue, Mario Di Bella ci consegna
un altro giallo non convenzionale nell'intreccio e nello stile
letterario: vivo, quotidiano, sapido e appassionato. |
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INTERVISTA A
SALVATORE TROVATO
di Carmelo La Carrubba
L’occasione per questa intervista nasce dalla conferenza che il
prof Salvatore Carmelo Trovato ha tenuto il 10 maggio alle 18 al
Touring Club Italiano di Catania per la presentazione del suo
libro di racconti “La fiera del Nigrò” pubblicato per i
tipi della Sellerio che raccoglie gli articoli
dell’autore scritti fra il 1988 e il 2000 per il settimanale
“Prospettive”. Questi scritti rappresentano, oltre l’alta
qualità della prosa, lo stile di un narratore, ma soprattutto un
valido e prezioso strumento critico per intendere la storia del
dialetto e la lettura di scrittori siciliani che usano questa
lingua come strumento ineguagliabile per la loro comunicazione
scritta. Questi racconti oltre a svelare un nuovo scrittore
testimoniano di un uomo di scienza in quanto il professore
Trovato è ordinario di Linguistica generale alla Facoltà di
Lettere dell’Università di Catania .
Ecco l’intervista...
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Mario
Di Bella
“FILIPPO BORGHESI NONSOLOSBIRRO”
Editrice Fermento
Anno 2005
Pagine 172 - Formato cm. 12,0 x 19,5
Prezzo € 12,00
Poliziotto di mestiere, uomo per vocazione, adolescente per
intima inclinazione e affezione al gioco. Questo e altro è Filippo
Borghesi, siculo milanesizzato, emigrato irrequieto, mammone
inossidabile, scalcinato musicofilo. Sempre in cerca del suo "buen
retiro", il posto dell'anima che lo rappacifichi (almeno per il
tempo delle vacanze) col mondo vorticoso e problematico dei nostri
giorni, sogna un pezzo di mare tutto suo condito dai riti della
lentezza e del disimpegno. Ma un karma dispettoso gli rema contro
e, nella partita della vita, lo obbliga a giocare sempre degli
strenui, indigesti e pallosissimi tempi supplementari per
risolvere anche i casi che non sono suoi. San Paolo diceva «Non
guardare il peccato, guarda il peccatore», Filippo, più
modestamente, non guarda al delitto ma all'uomo che ci sta dietro:
si indigna, ragiona, capisce, si interroga e, oltre al movente,
cerca la motivazione per cui un uomo può arrivare all'aberrazione
del male contro un altro uomo. Le sue intuizioni investigative e
il suo modo di porsi suscitano l'ammirazione e la stima di amici
ed avversari. L'unica a non farsi incantare dalle sue prodezze è
sua moglie che lo vorrebbe sempre e tutto per sé. E invece...
In uno slang italo siculo uno splendido giallo divertente e
appassionante.
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Franco Politano
“Una storia… e gli altri”
Edizioni Progetto Cultura 2003 S.r.l.
Ottobre 2004
Pagine 192
Formato cm. 14 x 20
ISBN 88-89243-14-7
Prezzo €12,00
“Una storia… e gli altri” racconta di una ragazza disabile
(diversamente abile) e di
un ragazzo normodotato che s’innamorano e devono affrontare non
solo i problemi
delle altre coppie giovani ma anche i problemi che “gli altri”
procurano con le loro
riserve, resistenze e pregiudizi. “Una storia” sempre attuale con
sfondo un affascinante e coinvolgente Etna in piena attività. |
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Alfio Patti
“La parola ferma in gola”
Editrice Prova d’Autore
Anno 2003
Pagine 148
Formato cm. 12 x 16,5
Prezzo € 8,00
La scritture di Alfio Patti privilegia un italiano regionale di
genuina fedeltà etnea rafforzando quindi attraverso la più vivace
modulazione espressiva, il mondo di fatti, luoghi e personaggi che
animano questo suo accattivante romanzo. E' un primo merito che si
deve subito aggiungere quello che attraverso il resoconto della
memoria, coinvolge la fasce generazionali che hanno potuto seguire
e vivere i tempi e le modalità di quella radicale trasformazione
di tante consuetudini sociali, prime fra tutte quelle della fine
delle economie agricole e delle abitazioni personalizzate, a
vantaggio del nuovo anonimato necessariamente scaturito dalle
residenze condominiali che abolivano definitivamente persino la
socializzazione e la frequentazione umana...
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Mario Di Bella
“Il salone del barbiere"
Editrice Fermento
Anno 2003
Pagine 182
Formato cm. 11,5 x 19,5
Prezzo € 14,00
Entrate. Accomodatevi nel salone del barbiere. Prima o poi ci
sarà qualcuno, un cliente abituale, un avventore, uno sfaccendato,
che racconterà un fatto, un aneddoto o una barzelletta capace di
inchiodarvi alla sedia e di farvi passare un momento di relax o di
buon umore. Assaporare vicende che appartengono al tempo che fu e
guardate dentro esse con gli occhi di un bambino che fantastica
nel caleidoscopio.
Scoprirete una Sicilia fatta di luoghi certo già frequentati, ma
non comuni: amori platonici o rozzamente carnali, esoterismi
inspiegabili e morti provvidenziali, cornuti dalla coscienza
cristallina contro un popolino crudele, mestieri dimenticati dal
tempo, invidie, ripicche, truffe riuscite o sventate, scherzi,
furbizie e dabbenaggini, arguzie e scempiaggitu, lezioni di vita
sottili quanto laconiche...
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Gianni Bonfiglio
“Siciliano - Italiano”
Piccolo vocabolario ad uso e consumo dei lettori di Camilleri
e dei siciliani di mare
Editrice Fermento
Anno 2002
Pagine 124
Formato cm. 12 x 16,5
Prezzo € 12,00Questo volume
vuole essere un compendio della lingua siciliana, un piccolo
vocabolario, utile strumento per i lettori di Andrea Camilleri e
per coloro che incontrano termini siciliani.
E' rivolto anche a tutti i "siciliani di mare" che, vivendo da
molti anni lontano dalla Sicilia, hanno forse dimenticato molti
dei vocaboli fondamentali della loro lingua madre. In chiusura, è
stato inserito una prontuario composto da una serie di frasi
tipiche, che potrà essere utilizzato "per pronto accomodo" da
tutti quelli che si recheranno in Sicilia o che avranno voglia di
scoprire un linguaggio nuovo e diverso da quelli finora
conosciuti.
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Angelo Ronsisvalle
“Una paura chiamata amore”
Editrice Fermento
Anno 2003
Pagine 201
Formato cm. 12 x 19,5
Prezzo € 13,00Un libro è
molto più grande di una valigia. Ci puoi mettere dentro una vita
intera, con tutta la punteggiatura del caso, o mille vite
addossate l'una all'altra a stropicciarsi. Un libro è molto più
grande di una storia perché diventa la storia di ognuno.
Imbucate un giorno un Sogno, chiamiamolo Marco, su un aereo. Del
destinatario, Amore, chiamiamolo Anna, conosce poco perché le
lettere non piangono, non sudano, non scoreggiano. Giunto a
destinazione, il nostro Sogno si ritrova in America, il Paese
delle meraviglie ... l’America salutista. Tutta jogging e
famiglia. L’America che non ratifica il trattato di Kyoto e
criminalizza le sigarette. L’America vegetariana e transgenica.
L’America dove tutto è possibile e ogni viorno rischi di
inciampare nel tuo futuro...
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Giuseppe Vazzana
Angelo Pavone
“Il balletto di Oniria tra le stelle”
Edizioni “Città delle Arti”
Dicembre 2002
Pagine 96
Formato cm. 15 x 21
Prezzo € 8,00
Il balletto di
Oniria
tra le stelle rappresenta un delicatissimo ramo derivato da
Preghiera SIciliana, poema multimediale in senso artistico di
Giuseppe Vazzana.
Il Balletto
rappresenta un'eccezione nell'estrema pensosità del suo orizzonte
creativo, in quanto propone un gioco delicato e struggente, sullo
sfondo di un sistema solare insolitamente animato, dove un ruolo
essenziale è affidato alla mirabile iconografia di Angelo
Pavone
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Piero Juvara
“Melanconie”
Edizioni del Girasole
Maggio 2002
Pagine 44
Formato cm. 12 x 17
Prezzo € 7,00
In vendita presso le
Librerie Cavallotto
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Matteo Francesco
Boscarino
"Versi Traversi"Boemi
Editore
Anno 2001
Pagine 95
Formato cm. 15 x 21
€ 9,30
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Salvatore La Porta
"d'istinto"Edizioni Boemi
Anno 2001
Pagine 206 - formato cm. 14 x18
Lire 15.000 - € 7,75
"Tutto quello che tu pensi razionale.
Tutto quello di cui sei convinto.
Tutto deriva da una sensazione di
bellezza che ha scavato il tuo carattere;
la vita non è altro che una pioggia fitta di sensazioni, ed il tuo carattere è solo una pietra scolpita
dall'acqua.
La Morale non esiste, la morale è una
malattia dovuta alla pioggia..."
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Angela
Reina
"Il caldo e la pioggia"
Edizioni Boemi
Anno 2001
Pagine 170 - formato cm. 14 x 21
Lire 18.000 - € 9,30
Ambientato in un immaginario
paesino di provincia siciliano, "Il caldo e la pioggia" è un romanzo insieme esistenziale e spirituale, in cui,
i protagonisti, attanagliati da una forte inquietudine, da una paura angosciosa del
vivere, sembrano incapaci di scuotersi dal torpore..
Ma un'improvvisa e illuminante presa di coscienza solleverà dai loro cuori il velo dell'illusione, dell'ansia e dell'incertezza per
schiudere le porte della verità, e dell'amore.
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Gloriana
Orlando
"Profumo di papaveri"
Edizioni Boemi
Anno 2000
Pagine 165 - formato cm. 15 x 21
Lire 18.000 - € 9,30
Splendori e miserie della Catania di fine Settecento: Gloriana Orlando ne fa materia di romanzo, riversandovi un antico amore e attenti studi votati, l'uno e gli altri, a quell'epoca densa di contraddizioni...
La narrazione si dipana tra la rivolta popolare del '98 cantata dal Tempio della Carestia e la congiura giacobina del
Piraino: un breve volger d'anni cruciali, e travolgenti e rovinosi cosi come l'amour fou che l'autrice inventa e inscena a ridosso di quegli eventi decisivi.
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Salvatore
Puglisi
"Cumeti a lu ventu"
Vito Cavallotto
Editore
Anno 1994
Pagine 142
Formato cm. 12 x 22,5
Lire 14.000 - € 7,23
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Salvatore
Puglisi
"Marziale in siciliano"
Vito Cavallotto
Editore
Anno 1995
Pagine 154
Formato cm. 11,5 x 22,5
Prezzo € 7,74
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Salvatore Camilleri
"Lirici greci in versi siciliani"
Edizioni Boemi
Anno 2001
Pagine 126
Formato cm. 15 x 21
Prezzo € 7,74
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Isidoro
Copani
"Ammatula si pisca si a l'amu non c'è l'isca"
Locuzioni e proverbi di Sicilia
Editrice
C.U.E.C.M.
Anno 1996
Pagine 276
Formato cm. 14 x 21
Lire 25.000 - € 12,91
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Isidoro
Copani
"C'u' è amanti di lu vinu n'arragiuna bonu mancu 'i matinu"
Locuzioni e proverbi di SiciliaEditrice
C.U.E.C.M.
Anno 1998
Pagine 136
Formato cm. 14 x 21
Lire 16.000 - € 9,26
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Giovanna
Finocchiaro Chimirri
"La dimensione catanese nelle riviste letterarie del primo
900"Editrice
C.U.E.C.M.
Anno 1995
Pagine 143
Formato cm. 14 x 21
Lire 26.000 - € 13,43
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I
Veristi |
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Luigi
Capuana
"Di alcuni usi e credenze religiose della Sicilia"
a cura di Giovanna Finocchiaro Chimirri
Editrice
C.U.E.C.M.
Anno 1994
Pagine 148
Formato cm. 14 x 20,5
Lire 25.000 - € 12,91
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Luigi
Capuana
"Letteratura Femminile"
a cura di Giovanna Finocchiaro Chimirri
Editrice
C.U.E.C.M.
Anno 1988
Pagine 83
Formato cm. 14 x 20,5
Lire 15.000 - € 7,74
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Dizionari |
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Michele
Castagnola
"Dizionario fraseologico siciliano-italiano"
Vito Cavallotto
Editore
Anno 1980
Pagine 562
Formato cm. 17 x 24
Prezzo € 33,57
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Salvatore
Camilleri
"Grammatica essenziale della lingua siciliana"
Edizioni
Greco
Anno 2001
Pagine 126
Formato cm. 14 x 21
€ 7,70
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Proverbi |
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Vincenzo
Barresi - Concetta Greco Lanza
"Dizionario tematico dei proverbi siciliani"
Edizioni
Greco
Anno 1999
Pagine 786
Formato cm. 22 x 30
Prezzo € 82,64
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