Jano Jacobello è nato a Catania nel 1921.
Impiegato del Comune di Catania dal 1945 al 1952 e successivamente delle
imposte di consumo, dal 1956 al 1975 ha lavorato al Rosina Anselmi (ex CRAL
comunale, intitolato poi alla grande “spalla” di Angelo Musco) dove esordì come
filodrammatico con “Fiat voluntas Dei”, nel ruolo di don Vincenzino (il
sindaco). Dotato d’una buona mimica, d’una comicità istintiva e plateale, resa
più incisiva dal contrasto con l’atteggiamento serioso della persona, fondò nel
1976 (dopo essere stato collocato in pensione) il teatro Piccadilly (distrutto
da un incendio nel gennaio del 1981), ottenendo per qualche tempo un notevole
successo di pubblico, rafforzato dalla gustosa e incisiva caratterizzazione di
Frate Bastiano (fustigatore popolare dei mali di Catania) più volte mandata in
onda da una emittente locale.
Dopo essersi temporaneamente ritirato dalle scene ha ripreso nella stagione 1985-’86 l’attività teatrale con la Compagnia Stabile siciliana, della quale è sempre stato il direttore artistico. Ha preso parte allo sceneggiato televisivo “Il delitto Notarbartolo” (1979) regia di Alberto Negrin e al film “Lo voglio maschio” (1970) di Ugo Saitta. Del figlio Fabio più volte ha portato in teatro la commedia “Casa Campagna”. Un altro figlio, Claudio, da anni lo segue sulle scene. Jano Jacobello costituisce un esemplare riferimento per tanti attori. Nella tipologia attorile fa prevalere una incisiva presenza secondo le tradizioni del teatro “all’antica siciliana” e non rifugge dall’ammicco e dalla sottolineatura fuori testo pur senza arrivare all’arbitrarietà ed al farsesco.