Pensaci Giacomino
di Carmelo La Carrubba

 


In prima nazionale assoluta è andato in scena (30.10.2018) al Teatro Verga per lo Stabile di Catania lo spettacolo “Pensaci Giacomino” di Luigi Pirandello per la regia di Fabio Grossi e l’interpretazione di Leo Gullotta che in maniera straordinaria ha fatto rivivere il personaggio del prof Toti eroe solitario in una tragedia civile contro l’ipocrisia.
E dal testo teatrale, (1917) impostato dall’Autore all’interno di un meccanismo drammaturgico tradizionale , emerge il personaggio del prof Toti – in maniera incisiva - con la sovrapposizione fra la verità dei propri intenti e la menzogna delle convenzioni borghesi. Inoltre le situazioni che verranno a crearsi durante lo snodarsi del racconto scenico mettono in evidenza il contrasto fra quello che appare e quello che in realtà è o che dovrebbe essere. Questo contrasto che suscita il riso non è altro che la creazione comica dell’evento: definito da Pirandello “l’avvertimento del contrario”.
Nella lettura drammaturgica di Fabio Grossi cè la lezione dell’agrigentino perché dalla storia del prof Toti nasce quel rosario laico tanto necessario alla mentalità dei nuovi tempi.
Il prof Toti è un anticonformista e affronta nella sua solitudine quelle che reputa le ingiustizie di uno Stato che lo paga poco e male e la sua reazione di sposare la giovane figlia del bidello messa incinta da Giacomino è la sua vendetta verso uno Stato che dovrà pagare per molti anni la pensione alla giovane moglie. Inoltre il gesto del prof Toti sconvolge convenzioni collaudate nel tempo e ben difese da organismi civili e religiosi. La sua colpa è quella di affermare che un anziano sposi una giovane donna, che il giovane Giacomino che l’ha resa incinta possa frequentare casa sua per stare con sua moglie; affronta il problema della donna e del posto che gli è riservato nella società civile ; sconvolge i canoni delle famiglie e i loro comportamenti e – nel caso del personaggio della sorella di Giacomino che agisce in sintonia con don Lanolina emerge l’ipocrisia fra l’essere una cocotte che da lezioni di moralità a chi non ne ha bisogno.
I contrasti creati dal prof Toti creano riflessione e riso per le parti che si vengono a creare e la deformazione della realtà fino al grottesco fra l’anziano professore, la moglie giovane e Giacomino pur nella purezza dei rapporti non può che suscitare il riso anche in chi ne condivide le dinamiche interne.
Fabio Grossi ha posto il protagonista cioè Leo Gullotta al centro del racconto scenico - che scorre ininterrottamente per circa novanta minuti – che fin dal suo apparire espone lucidamente al preside quanto si propone di fare prima di andare in pensione e l’apparenza (che inganna) di un professore anziano che ha una classe rumorosa e irridente sembra dimostrare il contrario.
Leo Gullotta oggi è l’eccellente attore pirandelliano che non ha rivali nel panorama teatrale italiano e l’ha dimostrato - ancora una volta – nel ruolo del prof Toti – nella lucidità delle sue ragioni e nell’umanità dei suoi gesti, nel creare situazioni grottesche di cui ne esce con la sapiente lucidità dell’intelletto creando un personaggio a tutto tondo o se si vuole quell’eroe imperfetto tanto vagheggiato da Pirandello. Ha tenuto alta e persistente la tensione drammaturgica del racconto con la coerenza del personaggio fino all’ultima battuta ben coadiuvato da una regia che ne ha reso agibile la via della rappresentazione.
Nel cast: Federica Bern (la moglie) Marco Guglielmi (Giacobino) Valerio Santi (il bidello) Rita Abela (la moglie) Valentina pristina ( sorella di Giacobino) Liborio Natali (Direttore del Ginnasio) Sergio Maschera (Padre Lanolina) Gaia Lo Vecchio (la serva)
Scene e costumi di Angela Gallara Goracci. Musiche : Germano Mazzucchetti. Luci: Umile Va’ineri. Regista assistente Mimmo Verdesca.
Pubblico attento e numeroso ha applaudito durante il corso dello spettacolo e – alla fine della rappresentazione – intensamente e ripetutamente.
Abbiamo notato la presenza di tanti giovani e speriamo siano l’auspicio del nuovo pubblico che ingrosserà le fila del già esistente.