Cartellone dello Stabile 2015-2016 e politica
di Carmelo La Carrubba


In questi ultimi anni la crisi del teatro è diventata una realtà ricorrente ed asfissiante che va affrontata per non soccombere e oggi molti teatranti stanno reagendo attingendo alle loro idee e al loro amore per il teatro e personalmente sono convinto che i suggerimenti che arrivano sono incoraggianti se si imbocca la via della qualità e di quanto di specifico ha questa forma d’arte in quanto il teatro – si sa – non si guarda ma lo si vive. La forza dello spettacolo – ormai è cosa risaputa – si regge sulla potenzialità degli attori, sulla loro intensità recitativa e su quella empatia necessaria che si istaura con il pubblico, vero comprimario di ogni spettacolo.
C’è, inoltre, nella esperienza di molti teatranti la consapevolezza che la potenzialità del teatro per realizzarsi non si deve, né può adagiarsi soltanto sulle Istituzioni ma sulle idee, i privati e le varie attivazioni dei fondi oltre che personali anche europee, cosa che è stata fatta in Puglia; non dimenticando anzi riflettendo che tanti artisti autonomamente e senza fondi né propri né assistenziali fanno teatro e che gli sprechi di un tempo non sono possibili. E che la situazione in Italia non è poi così disperata come la si vuol far credere: viene documentato da Emilia Costantini sul “Corriere della sera” del 5 ottobre 2015 in un suo articolo “La riscossa del teatro” in cui porta al riguardo “Qualche esempio: lo Stabile di Roma già nel 2014 aveva triplicato gli spettatori e raddoppiato gli incassi; quello di Torino registra fin d’ora un +12% in biglietteria; il Mercadante di Napoli negli ultimi tre anni ha aumentato gli abbonati del 92%; il Piccolo teatro di Milano nella stagione passata ha addirittura battuto il record di presenze della sua storia” . A Catania – invece – la presenza di spettatori e abbonati pare sia diminuita.
Spesso una scossa può essere salutare! Ed è quello che ci vuole oggi!

Queste poche parole per riferire sulla presentazione del cartellone del Teatro Musco per lo Stabile di Catania per la stagione 2015/2016. Aprirà la stagione al Teatro Musco il 2 dicembre lo spettacolo “Terra matta” regia di Vincenzo Pirrotta . Il testo teatrale è tratto dalla biografia di Vincenzo Rabito.
Il 2 febbraio 2016 “Opera Panica” (Cabaret tragico) di Alessandro Jodorowski. Regia di Pietro Dattola.
Il 12 febbraio “Pietra di pazienza” di Atik Rahimi con Barbara Gallo.
Il 19 febbraio “Gli uomini mangiano i pesci” di Anna Vinci e Giovanni Casadio con Lucia Sardo e Simonetta Cartia : una denuncia sulla morte dei migranti nel Mediterraneo.
L’1 marzo due monologhi di Jean Cocteau “Il bell’indifferente” e “La voce umana” regia di Gianni Scuto con Nellina Laganà.
Il 12 marzo “Amleto” di William Shakespeare regia di Nanni Bruschetta.
Il 25 marzo “U principuzzu nicu” (Il piccolo principe) proposto da Giovanni Calcagno . Testo di Antoine de Saint-Exupery.
L’1 aprile “Sabbie mobili” di Mimmo Trischitta regia di Massimiliano Perrotta con Guia Jelo, Fulvio D’Angelo e Raniela Ragonese.
Il 29 aprile “Casa di bambola” di Ibsen regia di Maurizio Scaparro con Vittorio Viviani e Valeria Contadino.
Cartellone dello Stabile 2015/2016 alla Sala Verga:
Dal 13 al 29 novembre 2015 “L’uomo la bestia e la virtù” di Luigi Pirandello regia di Giuseppe Dipasquale con Geppy Gleijeses, Marco Messeri, Marinella Bargilli, Mimmo Mignemi.
Dal 9 al 23 dicembre “La pazza della porta accanto” di Claudio Fava ispirata alla vicenda della poetessa Alda Merini. Ideazione scenica e regia di Alessandro Gassman con Anna Foglietta (Alda giovane), Alessandra Costanzo, Angelo Tosto e altri
Dal 4 all’8 gennaio 2016 “Coefore/Eunenidi” regia Luca De Fusco con Mariano Sigillo, Elisabetta Pozzi, Angela Pagano, Gaia Aprea.
Dal 22 gennaio al 7 febbraio “La cagnotte” di Labiche regia di Walter Magliaro con Pippo Patavina, Valeria Contadino, Margherita Mignemi
Dal 23 al 28 febbraio “Scandalo” di Arthur Schmitzler regia di Franco Però con Franco Castellano
L’1 aprile fino al 17 “Re Learshakespeare” (La tragedia dell’ingratitudine) regia di Giuseppe Dipasquale con Mariano Sigillo, Anna Teresa Rossini
Dal 1 al 6 marzo “Il sindaco del rione Sanità” di Eduardo De Filippo regia Marco Sciaccaluga con Eros Pagni.
Dal 15 al 20 marzo “Prova” regia di Pascal Lambert con Anna della Rosa, Laura Marinoni, Giovanni Franzoni.
Dal 19 al 24 aprile “Il prezzo” di Arthur Miller regia di Massimo Popolizio con Umberto Orsini, Massimo Popolizio Alvia Reale, Elia Schilton.
A data da destinarsi: “Quai Quest” (Approdo di ponente) - (La giungla della città) di Bernard Marie Koltès regia di Paolo Magelli con Valentina Bauci , Paolo Graziosi
Ad ogni spettacolo, in base al tema e al genere, gli attori leggeranno un canto della “Divina Commedia”

P. S. La situazione al Teatro Stabile di Catania non è al momento così equilibrata come l’aggettivo “stabile” possa lasciar credere in quanto dopo la lunga incubazione del cartellone 2015/2016 e le dimissioni del Presidente Nino Milazzo l’attenzione si è focalizzata sul direttore artistico Giuseppe Dipasquale confermato dal Cda per altri sette mesi – nel mentre – il sindaco di Catania Enzo Bianco ha suggerito allo stesso di dimettersi. Tempestivamente Dipasquale fa sapere – rispondendo urbi et orbi – di “attenersi alle decisioni del Cda” cioè di non dimettersi.
In questo gioco che più che culturale è politico in quanto le nomine di coloro che presiedono i teatri stabili sono di natura politica assistiamo a qualcosa di inedito ad una rottura di quelle regole non scritte ma fin’ora osservate e che trovano nel sindaco di Roma Ignazio Marino l’emblema di questa rottura: una ribellione dal basso verso la debolezza dei partiti.
In questo segnale del tempo che viviamo è attuale – in maniera folgorante – il motto dantesco lanciato dal Teatro Stabile di Catania “Fatti non fosti a vivere come bruti…”Un invito alla riflessione per “seguire virtude e conoscenza” rivolto a tutti per ritrovare la strada che porti al bene del nostro teatro.