Forse
non tutti sanno che...
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IL CALCIO A
CATANIA
Le prime partite delle squadre di calcio a Catania furono
giocate nel piazzale del giardino Bellini intorno al 1910. Nel
1928 nacque "La Catanese" diventata poi "Società sportiva
Catania" che giocava in un campo stabile quello del dopolavoro
ferroviario all'Acquicella.
Nei primi anni trenta "l'Associazione fascista Calcio Catania"
fruiva del campo di piazza Esposizione (piazza Giovanni Verga)
attrezzata con tribune di legno, fino a quando non fu costruito,
nel 1938, il nuovo stadio di Cibali rimasto incompiuto con il
sopraggiungere della guerra. |
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L'ARENA PACINI
Dedicata al musicista Pacini, morto nel 1867, fu inaugurata nel
1877, costruita interamente in legno con tre ordini di palchi,
sorgeva in fondo alla via omonima ed ospitava spettacoli estivi.
Vi furono rappresentati spettacoli di alto livello artistico con
nomi famosi della lirica della prosa e dell'operetta.
Fu demolita nel 1936 quando ormai cadente il comune rivendicò
l'area in cui sorgeva. |
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LA PRIMA AUTOMOBILE A CATANIA
La targa CT 1 fu iscritta nel pubblico registro
automobilistico (PRA) il 18 novembre 1927, era una
Citroen 16HP di proprietà del signor Giuseppe Rapisarda.
Ma prima che fosse istituito il PRA circolavano altre vetture a
Catania, che venivano contrassegnate con il prefisso 17 che
indicava la provincia di Catania: una Benz del 1890, una Fiat
509.
La prima coppa Etna nel 1926 fu vinta da
Magistri-Costantino su Bugatti. Nel 1949 fu immatricolata la
targa CT 16000. |
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LA
CANNONATA DI MEZZOGIORNO
Nel
1898 l’amministrazione comunale deliberò che a partire dal 16
luglio il mezzogiorno doveva essere annunciato dallo sparo di un
cannone posto sul castello Ursino
e il “botto” segnò il quotidiano dei catanesi fino
allo scoppio della seconda guerra mondiale. Ma data la locazione
del cannone solo una parte della popolazione avvertiva la
cannonata, quindi il cannone fu spostato in una zona a
nord-ovest,
la sciara "Curìa” e fu aumentata la carica affinchè
lo scoppio fosse avvertito anche a notevole distanza.
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CATANIA E LE SUE CAMPANE
Risale al 1505 la "campana del popolo” che si trova nella
Cattedrale e serviva a dare l’annunzio delle esecuzioni
capitali.
Sempre nella Cattedrale si trova una enorme campana (alta 2
metri e 20 cm., con una circonferenza di 6 metri) tra le più
grandi della Sicilia; fu ritrovata in mare dopo il terremoto del
1693 ed in seguito rifusa con oro e argento.
Tra le più antiche campane della città bisogna annoverare la più
grande della chiesa di Sant’Agostino risalente al 1505, quella
del santuario della Madonna del Carmelo del 1525, la campana
della chiesa di San Domenico del 1625 e della chiesa di Sant’Agata
al Borgo del 1757. |
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GLI
SVIZZERI A CATANIA
Gli svizzeri Alessandro
Caviezel e Ulrico Greuter giunsero a Catania nei primi del '900,
dove aiutati economicamente dalla ditta Fratelli Caflish,
fondarono la
Pasticceria Svizzera "A. Caviezel & C." con sede
in via Etnea.
Dopo le prime difficoltà, comincio la espansione della
produzione svizzero-tedesco-austriaca
ad opera di valenti pasticceri provenienti da quelle
nazioni.
La sede di via Etnea fu restaurata nel 1949 diventando punto di
ritrovo della
migliore società catanese.
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IL CIRNECO DELL'ETNA
Cane da caccia agile ed elegante ha il pelo color fulvo e raso. Si trova da secoli sull'Etna e non si conosce il luogo d'origine di detta razza, ma alcuni esemplari sembra siano presenti anche il alcuni paesi del Mediterraneo.
Gli studiosi considerano il "cirneco dell'Etna" razza di questa terra e tra i cani da caccia, il cirneco, è utilizzato per la caccia al coniglio e grazie alla sua prepotenza e cocciutaggine riesce a stanare la selvaggina fino alle più profonde infrattuosità laviche.
Il cirneco dell'Etna è raffigurato anche in monete di epoca storica.
(foto
tratta dal sito www.cirneco.it)
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L'ETNA
NEL MONDO
In sette stati
del nord America (California, Utah, New Hampshire, Maine,
Wyoming,
Illinois, Pennsylvania), si trovano sette piccole città che
portano
il nome del vulcano Etna. Solo in pochi casi i nomi
corrispondono alla
fondazione storica della citta' da parte di emigrati catanesi,
in tutti
gli altri casi la denominazione e' stata data da americani
estimatori del
vulcano.
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LA SCALINATA ALESSI
Si chiama così la strada che con una scalinata unisce via Manzoni e via
Crociferi, che ha tra i suoi abituali frequentatori notturni, artisti,
musicisti e alternativi. Via Alessi prende il nome da Antonino
Alessi, sindaco di Catania dal 1837 al 1851.
Durante il suo mandato curò il restauro di monumenti pubblici e vie del
centro, abbellì il Palazzo degli Elefanti, fece il regolamento il corpo della
polizia rurale e urbana e si impegnò per la costruzione del porto, usando a
tale scopo anche suoi averi personali.
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L'AMBRA
DEL SIMETO
Detta "Simetite",
è più apprezzata e pregiata delle altre per la sua
eccellente
qualità, la sua trasparenza, le sue variazioni di colore, gli
insetti o le
piante che spesso ingloba.
Si trova alla foce del fiume Simeto e lungo le battigia della
Plaja, purtroppo in
quantità molto esigua. Proviene
dalle pendici delle Madonie trasportata dalle acque del Salso e del
Simeto.
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ALBERI
E STORIA DI CATANIA
"Carrubba"
- il quartiere tra Ognina e Cannizzaro- ha preso il nome dal
carrubo centenario che si trova in via Scogliera nel cortile di
una scuola.
La contrada "Pigno" - alla periferia sud-ovest
della citta, oltre Zia Lisa - prese il nome da un pino che fu in
seguito tagliato per utilizzarne il legno.
"Arvulu rossu" (grande platano) era il nome del
quartiere in cui si trova il palazzo arcivescovile, il platano
ormai pluricentenario si trova in via Dusmet all'angolo con via
Porticello.
"Cerza" -quartiere a nord-ovest di Catania-
prese il nome dalla quercia abbattuta circa trent'anni fa.
Riceviamo e
volentieri pubblichiamo la seguente precisazione inviataci da
Nello,
che
ringraziamo per l'attenzione:
"Nella rubrica "Forse
non tutti sanno che/Alberi e storia di Catania", a
proposito di Cerza ed omonimo quartiere, si parla di un
albero di Quercia abbattuto circa trenta anni fa.
Io risiedo in
zona da oltre trent'anni e non ho mai visto l'albero in
questione, un abitante della zona, della veneranda età di
circa novant'anni, e che risiede proprio vicino al posto dove
era l'albero, riferisce per memoria dei genitori e parenti che
la gigantesca quercia sui cui rami nidificavano gli aironi,
fu abbattuta da un fulmine circa quindici anni prima della sua
nascita.
Si tratterebbe
quindi della fine del secolo 19°, egli stesso ha più volte
ispezionato ciò che rimaneva dell'albero."
Ancora un'altra curiosità ci viene gentilmente segnalata dal
sig. Arturo Longo
"dove si parla dell' arvulu rossu (albero grosso) sito in via
dusmet volevo aggiungere che si narra tra mito e realtà che
alcuni galantuomini d'un tempo si dessero appuntamento proprio
sotto tale albero per sfidarsi a singolar tenzone".
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LA
VILLA PACINI
Nel
1861, dopo aver liberato la zona dalle inondazioni del fiume
Amenano, fu
realizzata la "villa della Marina"; luogo molto ameno
ricco di vegetazione
e con un piccolo laghetto, frequentato dalle signore della città
che vi si recavano per ascoltare i concerti della banda
cittadina.Per onorare il concittadino Giovanni Pacini
(musicista) i catanesi decisero di
dedicargli un busto e collocarlo nella "villetta alla
Marina" che fu ribattezzata
"villa Pacini", era il 1879. Nel
1908 fu costruito il viadotto ferroviario che deturpò la villa
e da allora
non fu più frequentata dalla Catania "bene". Cosi
quel luogo fu denominato
dal popolo "vill'e varagghi" (villa degli sbadigli) in
quanto luogo
preferito da anziani e sfaccendati.
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CATANIA
IN AUSTRALIA
Il
colonnello inglese William Light, nel 1836, fu
incaricato dal suo governo
di costruire una cittadina nel sud dell'Australia. Il
colonnello, che aveva fatto un viaggio in Sicilia ed era
stato
colpito dalla bellezza del
centro storico di Catania, costruì
la città di Adelaide ricopiando fedelmente
l'assetto del centro di Catania
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IL
MONUMENTO A VINCENZO BELLINI
Fu
inaugurato il 21 settembre 1882.
E' opera dello scultore Giulio Monteverde
cui fu
corrisposto un compenso di 130.000 lire.
Il monumento è alto 15 metri, dalla sua base si
dipartono sette gradini (le 7
note musicali) che finiscono in un basamento a forma
quadrata e su ogni lato
si trovano le statue raffiguranti la NORMA, il PIRATA,
la SONNAMBULA e i PURITANI.
Tra
i notabili della citta c'era disaccordo su dove
collocare il monumento: alcuni lo volevano nella piazza
in cui era ancora in costruzione
il
teatro Massimo, altri in piazza Duomo al posto
dell'elefante, altri ancora
in piazza Stesicoro dove si trova attualmente.
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Peppa 'a Cannunera
Giuseppa Calcagno passò alla storia come Peppa 'a Cannunera.
Era postina a Catania ai tempi dei Borboni e nell'estate del 1860,
anno
dell'insurrezione antiborbonica,
decimò il nemico sparando con un cannone
che si trova attualmente nel Museo civico di Catania.
Questo atto di coraggio le valse la medaglia di bronzo al valor militare e
il soprannome di Peppa 'a Cannunera.
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Il
panificio comunale.
Primo
in Italia, nei primissimi anni
del '900 fu fondato a Catania un
panificio
municipale, in cui lavoravano
500 fornai e produceva 60.000
chili di pane
al giorno.
Rimase
attivo solo alcuni anni, ne fu
decretata la chiusura nel 1906.
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La statua di Garibaldi
La statua in bronzo di Giuseppe Garibaldi, che si trova in via Etnea al bivio con via Caronda fu ordinata, alla fine dell'800 all'artista italiano
Ettore Ferrari, dall'Uruguay per la cui indipendenza Garibaldi aveva combattuto; ma la statua non piacque agli uruguayani che la rimandarono indietro.
Fu messa in vendita dalla fonderia romana che l'aveva realizzata e acquistata nel 1911 dal comitato organizzatore dell'esposizione agricola siciliana che la donò al Municipio di Catania.
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CHIESA
DI S.GAETANO ALLE GROTTE
L'altare della foto dell'ultimo quiz "Conosci
Catania?" si trova nelle grotte sotto la Chiesa
di S.Gaetano alle Grotte,in Piazza Carlo Alberto alla
Fiera.
Sono grotte molto belle che ci ricordano i luoghi dove si
riunivano i primi cristiani per pregare e per battezzarsi:
c'è, infatti, una grande fonte battesimale.
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LA MERIDIANA DEI BENEDETTINI
La meridiana dei Benedettini, nella chiesa di San Nicolo
l'Arena, in piazza Dante è una delle maggiori
d'Europa.
Fu costruita nel secolo scorso dal barone Wolfgang Sartorius Waltershausen,
con la collaborazione di artigiani e scultori locali, e
completata nel 1841.
La meridiana "spacca il secondo": a mezzogiorno in punto, dal foro praticato nel tetto del transetto,
a un'altezza di 23 metri, 91 centimetri e 7 millimetri, un raggio di sole
piomba sul punto esatto dov'é segnato il giorno e il mese.
La meridiana è completata da iscrizioni relative ad interessanti dati
fisici e meteorologici della citta di Catania.
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IL LAGO DI NICITO
Dove oggi si trova la via Lago di Nicito c'era il lago Anicito, formatosi a seguito dell'eruzione del 496 a.C.; profondo circa 15 metri con una circonferenza di 6 Km.; prese il nome dalla nobile
famiglia bizantina "Anicito" a cui quelle terre appartenevano.
Il lago scomparve in seguito all'eruzione dell'Etna del 1669.
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