Nella Ciclope iniziano personaggi come Renato Papa, oggi Procuratore della Repubblica, Angelo Piazza, noto professionista ed ex arbitro di rugby, Carlo Guida etc.. Nel Cus Catania iniziano personaggi come Benito Paolone noto politico, Turi Gemmellaro detto "cicalone". Nei primi anni sessanta la Ciclope viene sciolta ed alcuni componenti della rosa passano al Cus Catania. Contemporaneamente dal Cus uscivano Benito Paolone, Turi Gemmellaro e Santino Granata (responsabile del settore atletica del Cus). Nel
1963 i fuoriusciti dal Cus fondano l’Amatori, che certamente tra le tante
squadre avvicendatesi nel panorama rugbstico catanese è stata la società che
ha ottenuto, fino ad oggi, i maggiori successi in campo nazionale. Per
citare solo alcuni dei giocatori più rappresentativi che hanno fatto la storia
dell’Amatori ricordo: Franco Di Maura detto il "Vichingo" per la
bionda capigliatura e la notevole stazza, Elio Di Maura fratello di Franco, i
fratelli Failla, Mariano Falsaperla, i fratelli Puglisi (Pippo oggi è
allenatore del Cus Catania) e tanti, tanti altri. Mi piace ricordare quegli anni che furono il mio inizio ed in particolare le trasferte fatte con l’Ardor Sales a Palermo contro il Cus Palermo: il pullman che ci metteva a disposizione Don Naselli (responsabile del settore sportivo dei Salesiani di San Filippo Neri) era quello destinato ai bambini e Lorenzo Guglielmino (sfiorava i 140 Kg) aveva grosse difficoltà a trovare posto. Arrivati a Palermo un paio d’ore prima della partita si pranzava con degli enormi arancini fritti, che sommati alle non eccessive qualità tecniche, ci facevano accumulare punteggi da pallacanestro. Il ritorno a Catania iniziava con la classica fermata alla circonvallazione di Palermo per assaggiare un po’ di "stigliola" per poi proseguire sul cosiddetto "pullman" con sfottò e barzellette, dimenticandoci che le avevamo prese in tutti i sensi. Il 1978 fu un anno importante per il rugby a Catania. Per volontà sempre di Renato Papa, Franco Cimino (ex Amatori) e forse anche del sottoscritto (allora ventenne) fu fondata la "Zagara 1".
Dico un anno importante perché quasi nessuno, a parte i fondatori, avrebbe scommesso una lira sulla possibilità di raggiungere traguardi di una certa rilevanza da parte di questa nuova squadra formata nel parco giocatori dagli ex dell’Ardor Sales e del Misterbianco , che di conseguenza vennero sciolte. Si stava cercando di organizzare una società con obiettivi importanti, non in contrapposizione all’Amatori ma senza nemmeno essere dipendente dall’Amatori. Se le squadre minori fino ad allora avevano come obiettivo far giocare i ragazzi più promettenti nelle file dell’Amatori, la Zagara aveva come obiettivo il raggiungimento di ambiziosi traguardi e quindi non avrebbe potuto cedere i sui migliori giocatori all’Amatori per riceverne qualche altro ormai su con gli anni. Si coinvolsero altri ex rugbisti come Angelo Piazza, Angelo Maiorana ed altri, ma la voglia di alcuni dirigenti di raggiungere subito le serie maggiori, anche a costo di far giocare atleti di altre città (Reggio Calabria, Messina, etc) a discapito dei giovani emergenti del vivaio, contro la decisa opposizione di altri che oculatamente avrebbero preferito ritardare di qualche anno le promozioni nelle serie maggiori ma con un "quindici" formatosi nelle giovanili, provocò l’abbandono di molti dei dirigenti e simpatizzanti che nel frattempo si erano avvicinati alla società. Ricordo che alcuni dei giocatori, di ottimo livello, che hanno dato una grossa mano all’Amatori, provenivano dalle giovanili della Zagara (Giuseppe Beretti, Giovanni e Alessandro Piazza tra i più rappresentativi) dove non venendo adeguatamente valorizzati cercavano di cambiare aria.Ciò nonostante, dopo tanti sacrifici anche economici, la Zagara ha ottenuto prima la serie B e dopo la serie A2 con risultati discreti. Purtroppo
chi ha diretto per anni il rugby a Catania non ha capito, o sarebbe meglio dire,
non ha accettato che il rugby, sia in campo internazionale che nazionale, stava
trasformandosi da sport dilettantistico a sport professionistico. Infatti,
per motivi diversi le due maggiori squadre catanesi sono entrate in crisi: l’Amatori
(oggi in serie B) ha perso i suoi migliori atleti che hanno preferito
trasferirsi nelle squadre venete, romane o anche estere, che possono o vogliono
dare una remunerazione adeguata ad atleti che dedicano gran parte del loro tempo
ad allenarsi, come il rugby odierno impone; la Zagara (che peraltro è l’ambiente
che conosco meglio per averci giocato per circa 16 anni), del dott.
Franco Cimino nelle vesti di "factotum", fu la prima
società a riconoscere ad alcuni atleti un "rimborso spese" e ad avere
avuto uno straniero sudafricano -contro le critiche dei dirigenti delle altre
squadre locali che nascondendosi dietro un dito ritennero un disonore per uno
sport dilettantistico avvalersi delle prestazioni di atleti "pagati"-
la storia dice che ha avuto ragione. Alcuni anni dopo chi criticava si affidò alle prestazioni
di sud-africani, neozelandesi e argentini.
Salvo Marino
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