Vedendola per la prima volta da lontano, per esempio dall’uscita della grande galleria autostradale che corre sotto il colle di Taormina in direzione di Catania, oppure da bordo di una nave prossima alla costa orientale della Sicilia, l’Etna appare come un grandioso monumento isolato, il suo pennacchio di fumo un fregio gentilizio immobile contro lo sfondo di una grandiosa tela scenografica azzurra che reca dipinte immobili nubi decorative.Tuttavia il monolito conico in realtà mostra tante di quelle pieghettature e variazioni morfo-ecologiche che forse è più giusto parlare di una sinergia di montagne diverse associatesi in un unico colosso architettonico naturale: la montagna scabra delle colate laviche dalle suggestioni lunari, quella rivestita di pini larici di origine glaciale, la nordica delle betulle, la montagna domestica dei castagneti e delle querce, quella dei frutteti… Tanti aspetti che meritano di essere conosciuti nell’unico davvero modo possibile: ispezionare in lungo e in largo le Etne, con tanta energia, pazienza, amore.

Ascolta il respiro del Vulcano

 

 
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                          dal sito dell'INGV di Catania