I Catanesi
ospitali,generosi, ma anche
artisti, letterati, con uno speciale cromosoma...
Signore e signori di tutto il mondo,
sapete che Catania, la città con cui siete collegati in questo momento, con i suoi 2.750 anni di storia, è una delle più antiche dell'Occidente? Che è coetanea di Roma e di Siracusa, tanto per citarne due che massima importanza ebbero nell'antichità? E Atene? Sapete che l'età di Pericle in Atene - l'età del Partenone e delle grandi opere pubbliche, degli scultori, pittori, drammaturghi - sarebbe fiorita soltanto due secoli e mezzo dopo la fondazione di Catania, che avvenne suppergiù mentre Omero componeva l'Iliade e l'Odissea?
Non sono davvero pochi quasi tremila anni di esistenza. In questo arco di tempo ciascuna epoca ha fatto maturare un determinato aspetto di cultura collettiva destinato a codificarsi nella memoria cittadina come un gene che non sarebbe mai andato perduto con gli anni ma si sarebbe rivelato e rioccultato a seconda delle contingenze ulteriori, sommandosi ai caratteri precedenti, fino a costituire con questi una sorta di cromosoma storico in cui tali tratti ontogenetici sono sempre compresenti e attivabili.
Quasi tremila anni di storia rendono plausibile l'idea che esista un catanese tipico, nonostante la contraddittorietà dei suoi aspetti, i quali non sono poi altro che manifestazioni dei geni di cui sopra. Così i catanesi vi appariranno tipicamente estroversi e altrettanto tipicamente introversi, ospitali e razzialmente tolleranti quant'altri mai - si pensi ai gruppi esteri residenti nella nostra città, dai moltissimi arabi e
afro-occidentali, agli indiani, ai mauriziani, ceylonesi, cinesi, coreani, filippini, ecc. - eppure riluttanti al confronto culturale, esterofili oltre la media italiana e/o strenuamente legati alla tradizione, grandi innovatori, severi conservatori o mossi da entrambe le tendenze, per non parlare di tutte le miscele a cui possono dar luogo i gradi intermedi.
Si potrà obiettare che questo vale per ogni città del mondo, ma non è così: pur nella caleidoscopicità delle sue manifestazioni, all'occhio del forestiero il cromosoma culturale catanese si rivela sempre nel modo più evidente. E poi non sono davvero molte le realtà urbane che sorgono nelle immediate vicinanze di un Vulcano!
Un Vulcano, specie se in perenne attività come l'Etna, forgia la storia di una città, il carattere e le valenze culturali dei suoi abitanti, li lavora come Efesto lavorava i suoi manufatti nella tenebrosa caverna sita nel cuore della Montagna, ma all'aperto, nella fucina diacronica della Storia.
Il cromosoma culturale catanese, spesso assai sinuoso, spiega perché molti nostri concittadini possano esprimersi ai più alti livelli in molti campi di attività, dalla Medicina agli Studi Accademici, alle Arti, alle Scienze, alla Tecnologia, ecc., ma solo a patto di lasciare - quasi sempre malvolentieri - la città. Spiega anche perché altrettanto spesso rimangano sconosciuti a quest'ultima, pur essendo molto apprezzati nelle sedi adottive. Spesso i nostri concittadini lontani da Catania dichiarono di voler contribuire attivamente al suo progresso civile, senza che tale disponibilità desti effettivo interesse. Ma vediamo, a questo proposito, alcuni catanesi che operano in settori di punta della ricerca e della produzione in Italia e all'estero.
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