Dedicata a Memo Prenna

Parlare di Memo Prenna a Catania è come descrivere un mostro sacro, un giocatore che ha fatto la storia del Calcio Catania dall’anno 1958 , fino al 1964, anno in cui andò a Napoli, per sua volontà.
Adelmo Prenna è nato a Roma il 27 Maggio del 1930, anno che scherzosamente Memo ama definire classe di ferro. Comincia la sua carriera calcistica nell’Alba Trastevere e fa la solita trafila passando dalla categoria allievi dove si mette subito in evidenza, segnando dei goal, e in promozione dove nella partita di esordio segna due goal.

Quell’anno sarà il suo trampolino di lancio. La Roma lo preleva dalla promozione e lo fa esordire in Serie A nell’incontro, Roma-Juventus. Durante questo incontro, al goal di Montico per la Juventus, rispondono i giallorossi, proprio con l’esordiente Prenna. La Roma lo dirotta a Ferrara nella Spal del commendator Mazza famoso personaggio nell’ambito calcistico del tempo, un Moggi ante litteram.
Dopo due anni a Ferrara con la Spal in Serie A, la società ferrarese lo cede al Catania nel 58
Disputa con il Catania due anni in Serie B e quattro memorabili anni in Serie A. Memorabile rimase l’accoppiata con Macor : i due diventarono specialisti dei calci di punizione dove accoppiavano la furbizia dell’uno con la prontezza del tiro in porta e una buona mira dalla media distanza dell'altro. 
In Serie A Prenna segnò dei goal pesanti, addirittura sette nel 1961/1962 con due rigori; otto reti nel 1962/63 con tre rigori e tre reti nel 1963/1964. 
Da notare che tutti i goal segnati da Prenna furono in qualche modo determinanti e per questo contribuì notevolmente a fare la fortuna della squadra catanese.  

A novembre del '64 andò a Napoli in Serie B, ma lasciò la famiglia a Catania. L’anno successivo ritornò a Catania con la Massiminiana che allora militava in quarta serie e contribuì a salvarla. L’anno successivo,  dalla Serie D  la Massiminiana dei fratelli Turi e Angelo Massimino, approdò in Serie C che allora poteva considerarsi una Serie B odierna. 

Dopo qualche soddisfazione in Serie C, Prenna intraprese la carriera di allenatore. Fu per qualche mese allenatore del Catania in Serie B nell’anno 73/74, sostituendo Gigi Valsecchi che a sua volta era subentrato a Mazzetti in una di quelle annate in cui tutto va storto, ma non riuscì nell’impresa di salvarlo dalla retrocessione. Ebbe il merito però di lanciare parecchie promesse del vivaio catanese come Giustolisi, Castorina, Angelozzi e Nino Leonardi, che negli anni a venire costituiranno una grosso patrimonio.


Prenna è rimasto molto legato a questa città; avrebbe potuto scegliere altre città, ma ha preferito Catania perché più vicina alla sua concezione di vita, diversamente da tanti giocatori che oggi bazzicano nei campi di calcio e  per giocare hanno bisogno di cifre notevoli. 


Prenna ha giocato sempre da mezzala sinistra; aveva un tiro potente ed era particolarmente forte nel contrasto e nel liberarsi in area di rigore. E’ stato uno di quei personaggi che ha onorato la maglia per cui ha giocato portando sempre alto lo spirito di squadra e la serietà professionale. Sarebbe opportuno che persone come Prenna, Michelotti, che hanno scelto di vivere a Catania, fossero tenuti in considerazione dal Calcio Catania come uomini immagine che tanto hanno da dare soprattutto dal punto di vista umano e tecnico.


D’altro canto, molto più in alto, l’Inter di Moratti ha scelto come uomini immagine Facchetti e Suarez, mentre Mariolino Corso allena le giovanili.  E' un messaggio che, soprattutto in occasione degli spareggi che il Catania dovrà sostenere, è indirizzato alla Società. L’esempio di Prenna , può essere di grande monito per quei giovani che si avvicinano al calcio e per tutti quegli atleti che considerano il denaro al di sopra di ogni cosa.  

Raffaello Brullo