Tano Brancato

Tano Brancato è nato a Floridia (SR) nel 1937. E' titolare della cattedra di Decorazione presso l'Accademia di Belle Arti di Catania.

A partire dalla seconda metà degli anni 50 la sua attività artistica è andata articolandosi attraverso esperienze diverse che vanno da un primo realismo espressionista di ascendenza simbolica ad un espressionismo di Nuova Figurazione. In quegli anni è presente a numerose rassegne tra cui: III Mostra Nazionale d'Arte Giovanile, Palazzo delle Esposizioni, Roma, 1957- Mostra Dei Premi, Accademia di Belle Arti - Napoli, 1963 ; Proposta '66 Rassegna - Documento D'Arte Nuova, a cura di Luca, (Luca Castellano) Napoli, 1966.

Negli anni '70 si dedica all'acquaforte e recupera la tecnica antica del sapere rinascimentale strutturata in ludiche e oniriche composizioni metafisiche dal velato respiro autobiografico: opere le cui immagini sono giocate sul non senso, altalenate in uno spazio tutto bianco tra rispecchiamenti e ammiccamenti di secondo grado.

Il linguaggio alchemico di tale riscrittura è riletterarizzato da Edoardo Sanguineti nell'acrostico Per Tano, del 1974, in occasione di una mostra personale tenuta a Salerno allo Studio Arti Visive Oggetto.

A Messina, nel 1975, partecipa a Mediterranea1 - Linea e Ricerca dell'Arte Italiana a cura di Guido Giuffré, Franco Grasso, Dario Micacchi, Tommaso Trini, Lorenza Trucchi. Nel 1977, a Mediterranea 2 -Internazionale Locale a cura di Francesco Gallo e Italo Mussa, nel 1978, ad Arte Fiera '78 Standone a cura di Hélène Suttone e Tommaso Trini e a Grafica'78 Internazionale, Museo Nazionale di Messina.

Sul finire degli anni 70, la sottile ironia e il recupero dell'arte antica sono ancora più interiorizzati dalla ripresa dello studio iconologico e antropologico dell'immaginario, generando un ordito formale e concettuale, approdo sicuro a nuove configurazioni estranee al tempo presente la cui fabula ideativa è sempre strutturata a più specchi.

Nel 1981 aderisce alla nascita del gruppo Narcisus capeggiato e teorizzato da Giorgio Di Genova. La prima esposizione, nel 1982, si tiene presso l'Istituto Italo - Latino - Americano di Roma, poi, ancora a Roma, alla galleria Arti Visive; all'ExpoArte Arte di Bari; all'Art-Basel, a Basilea; alla galleria Plusart di Mestre e, nel 1983, alla galleria Panta Arte di Como con un incontro-dibattito con gli artisti tenuto da Giorgio Di Genova e Luciano Caramel, alla galleria Ezio Pagano, a Bagheria. In questa fase narcissiana s'intrecciano epifaniche e sempre metaforiche «situazioni personali, come stanno ad attestare il pennello e il libro messi in mano al fanciullo divino che è senza dubbio un alter ego simbolico di Tano» (Di Genova).

Nel 1984 l'artista è presente a Milano, alla galleria Gian Ferrari, in Ut Pictura Poesis a cura di Francesco Gallo; vi ritorna nel 1986 con una personale insieme con il fratello Antonio, con un testo di Vincenzo Consolo. Nello stesso anno è invitato a partecipare a Index, presso la galleria d'Arte Moderna di Paternò a cura di Francesco Gallo; a Orsa Maggiore presso la Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Termoli, ancora a cura di Francesco Gallo, e alla XI Quadriennale di Roma nella sezione Arte come storia dell'Arte. Nello stesso anno è inserito nell'antologia La Nuova Maniera Italiana a cura di Giuseppe Gatt, edita da Giancarlo Politi.

Di singolare interesse sono le mostre del 1987: La Nuova Maniera Italiana, Palazzo dei Mercedari di Modica a cura di Sergio Guarino; Voglia di Scultura, galleria Gian Ferrari di Milano, a cura di Claudia Gian Ferrari, Aura Apprehensio, allo Space d'Arte Gambetta di Carcassone, a cura di Francesco Gallo.

Nel 1989 è in Presenze Siciliane, Arte del XX Secolo, Complesso Monumentale San Michele a Ripa, a Roma, al XVI Premio Sulmona con il gruppo La Nuova Maniera Italiana e in Santa Scolastica, a Bari, sempre con La Nuova Maniera Italiana a cura di Rossana Bossaglia, Giuseppe Gatt, Lia De Venere.

Nel 1991 la Regione Siciliana, Assessorato BB.CC. e della P.I., con la partecipazione dell'Università degli Studi di Catania, Facoltà di Lettere e Filosofia, gli chiede una mostra antologica degli anni'80, con il fratello Antonio, che si terrà negli spazi espositivi dell'Accadernia di Belle Arti di Catania a cura di Salvatore Silvano Nigro. Nello stesso anno partecipa al XVIII Premio Sulmona, al Palazzo dell'Annunziata, Sulinona, a Lux Mundi, Albergo delle Povere, a Palermo, a cura di Giovanni Bonanno, con testo di Sergio Rossi. Nel 1993 è al Premio Termoli, Sintesi antologica 1960/1992, alla Galleria Civica d'Arte Contemporanea Castello Svevo, Termoli, e, nel 1994, con il gruppo Novorganisino di Catania, a cura di Lucilla Brancato; alla galleria Cefaly, ancora a Catania, Pitture 1964-1994 e in Artisti al Museo a cura di Lucio Barbera, al Teatro Vittorio Emanuele di Messina.

E' del 1995 una personale su invito del Comune di Valverde, con il fratello Antonio, a Villa Cosentino. Sono del 1996 le presenze al XVIII Premio Sulmona, Palazzo dell'Annunziata di Sulmona; alla rassegna Circumnavigazione Arte Oggi a cura di Ezio Pagano, alla Frederich May Fundation University - Italian Department di Sydney ed alla Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Termoli, con Ultime Acquisizioni.

Nel 1997è invitato da Giuseppe Frazzetto in Questione siciliana-temi della cultura artistica dei '900, Museo Civico, Castello Ursino Catania, e nel 1998 al Museum di Ezio Pagano a cura di E. Di Stefano e G.Frazzetto, Bagheria.

Nel 1999 é presente in La pittura ritrovata a cura di Arnaldo Romani Brizzi al Museo del Risorgimento, Roma.

A Partire da Bosco Sacro del 1979, Tano Brancato, in «Un gioco di memoria, di riflessioni, di specchi» (Vincenzo Consolo), ha orientato consapevolmente il proprio linguaggio narcissiano verso un sentire originario e con una fascinazione tutta spaesante di immagini alchemiche, mitiche e favolistiche.

 

 

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE DAL 1980

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